L'Aquila, nuovi controlli antimafia nell'appalto di palazzo Margherita

L'Aquila, nuovi controlli antimafia nell'appalto di palazzo Margherita
L'AQUILA - La Prefettura ha richiesto integrazioni alla documentazione antimafia presentata dalla ditta che si è aggiudicata, in via provvisoria, i lavori di restauro di...

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L'AQUILA - La Prefettura ha richiesto integrazioni alla documentazione antimafia presentata dalla ditta che si è aggiudicata, in via provvisoria, i lavori di restauro di palazzo Margherita, storica sede del Comune. Pertanto ci sono ritardi sulla tabella di marcia prevista per l’apertura dell’atteso cantiere.




Si tratta della Samoa Srl di Salerno, che fa parte del gruppo Caccavo (già nel mirino per i lavori di Pompei). In ogni caso la Prefettura, nell’ambito del normale iter di controllo della documentazione a seguito di un’aggiudicazione provvisoria, ha ritenuto di dover approfondire la situazione, in particolare, a quanto è stato possibile ricostruire, proprio sulla composizione sociale del Gruppo di cui fa parte la Samoa. Dal Comune non nascondono una certa irritazione, non tanto, ovviamente, per l’attenzione meticolosa posta sulla gara, quanto piuttosto per le lungaggini che stanno bloccando la rinascita di uno dei palazzi simbolo della città. L’aggiudicazione provvisoria è arrivata a fine estate, da allora sono passati già due mesi. Un appalto da 11,7 milioni di euro, divenuti 8,9 con il ribasso del 26% proposto dall’impresa. Lavori contestati fin dall’inizio, con l’arrivo di una pioggia di esposti che, con tutta probabilità, ha condizionato l’intero iter. Qualcuno in Comune comincia a temere anche per i fondi: Federasse-Bcc, infatti, ha donato 5 milioni di euro, cui si aggiungono i 6 milioni 700 mila assegnati al Comune dell’Aquila con la delibera Cipe numero 43 del 2012. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero