Tommaso falciato e ucciso davanti all'asilo: rischiano il processo in quattro

Tommaso falciato e ucciso davanti all'asilo: rischiano il processo in quattro
Ad un anno e mezzo circa dalla morte del piccolo Tommaso D’Agostino di 4 anni all’interno dell’asilo “1 Maggio” in via Salaria Antica Est,...

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Ad un anno e mezzo circa dalla morte del piccolo Tommaso D’Agostino di 4 anni all’interno dell’asilo “1 Maggio” in via Salaria Antica Est, all'Aquila, approda la prossima settimana nell’aula dell’ udienza preliminare la dibattuta vicenda giudiziaria. A rischiare di finire sotto processo, 4 indagati responsabili a vario titolo, di una morte pressoché annunciata con i principali protagonisti che avrebbero sottovalutato i pericoli. L’udienza, si aprirà con la richiesta dell’avvocato Francesco Valentini che per il proprio assistito chiederà, il rito abbreviato.

Si tratta della conducente Zhorova Radostina Balabanova dell’auto che sfrenandosi (la donna non aveva azionato il sistema elettronico del freno) era finita sul gruppetto dei bambini che giocavano nel piccolo giardino del plesso scolastico, tra i quali Tommaso. Oltre l’omicidio stradale e le lesioni, a carico della donna c’è anche l’abbandono di minore, ovvero di suo figlio, il quale solo in auto (la donna era scesa per andare a prendere nell’asilo le altre due figlie) muovendosi nell’abitacolo aveva toccato il cambio, facendo sfrenare il mezzo.

Il rito abbreviato prevede che l’imputato in caso di condanna, possa ottenere la riduzione di un terzo della pena.
Discorso diverso per gli altri indagati per i quali si preannuncia battaglia sulle contestazioni mosse dall’accusa rappresentata dal Pm Stefano Gallo, che si è avvalso tra gli altri, degli ispettori della Asl, esperti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, rivelatisi fondamentali. Chiesto dunque il processo anche per la preside della scuola, Monia Lai (avvocato Mauro Ceci), la quale avrebbe omesso di rilevare «l’assoluta inidoneità del documento di valutazione rischi» redatto da Bruno Martini (anche per lui chiesto il processo, avvocato Luisa Leopardi), addirittura «non sottoscritto dalla stessa dirigente almeno per presa visione». Documento risultato «generico e standardizzato con indicazioni di attività/rischi, addirittura non attinenti la stessa scuola dell’infanzia, nonostante gli spazi esterni e l’elevata pendenza prospiciente l’area giochi».

Non solo. Dito puntato poi sull’indiscriminato parcheggio di auto sulla strada ad elevata pendenza, consapevole (la Lai) che l’area giochi era protetta da semplice recinzione. Indagato anche Antonello Giampaolini (avvocato Antonella Pellegrini) geometra responsabile del Settore Edilizia scolastica del Comune, Progettista e Rup e direttore dei lavori, in relazione alla progettazione e sistemazione della recinzione di confine dell’area giochi, secondo l’accusa non conforme a proteggere a 360 gradi i bambini. I genitori del piccolo Tommaso, sono rappresentati dagli avvocati Tommaso Colella e Katiuscia Romano.
 

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Il Messaggero