L'AQUILA - Si difendono gli indagati nell'ambito dell'operazione che ha portato al sequestro di un'area dell'aeroporto dei Parchi dove ci sarebbe una discarica...
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Mario Corridore, ingegnere comunale e responsabile dello sviluppo dello scalo, ha diffuso una nota:
“L'intercettazione telefonica allegata agli atti dell'inchiesta, che proverebbe il mio coinvolgimento nella vicenda, si riferisce in realtà a un colloquio assolutamente estemporaneo avuto con il responsabile tecnico dell'aeroporto. In particolare il sottoscritto, trovandosi sul posto per effettuare alcune misurazioni nell'ambito del progetto di allungamento della pista, ha segnalato l'erroneo posizionamento di un cumulo di terra (e non certo di altri materiali) avendolo visto da lontano, dall'esterno della recinzione, in via del tutto casuale. Posizionamento da ritenersi erroneo esclusivamente sulla base delle prescrizioni tecniche fornite dall'Enac per l'adeguamento della resa, ovvero l'area di sicurezza a fine pista. Il sottoscritto non è assolutamente a conoscenza dell'eventualità di trasporto e deposito di materiali di risulta e si è limitato sempre esclusivamente a fornire pareri di natura tecnica per il miglioramento dell'infrastruttura. Ritengo che la situazione possa essere velocemente chiarita nelle sedi più opportune riponendo in ogni caso ampia fiducia nel lavoro della Magistratura”.
Anche Ignazio Chiaramonte, responsabile marketing della Xpress che gestisce lo scalo, ha diffuso un breve comunicato: " Io mi occupo di attività di marketing e commerciale. Vedere il mio nome associato ad attività criminose legate anche alla sofferenza del territorio oltre a ledere la mia immagine mi avvilisce in primis come uomo oltre che come professionista. Ho fatto dell’etica morale uno stile di vita grazie anche all’educazione ricevuta dalla mia famiglia. Mi auguro che si chiarisca al più presto la posizione mia e quella della società" Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero