Anziani derubati in corsia durante la pandemia, la Procura: «Processate l'infermiera»

Anziani derubati in corsia durante la pandemia, la Procura: «Processate l'infermiera»
Per i furti in ospedale all'Aquila ai danni di ignari anziani ricoverati nei reparti di Geriatria e Covid, la Procura tira dritto nei confronti dell’ infermiera ritenuta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Per i furti in ospedale all'Aquila ai danni di ignari anziani ricoverati nei reparti di Geriatria e Covid, la Procura tira dritto nei confronti dell’ infermiera ritenuta responsabile. Il sostituto procuratore, Fabio Picuti, ha chiesto il processo a carico di A.P. di 40 anni dell’Aquila, infermiera prima nel reparto di Geriatria a Lungodegenza, poi in quello Covid: è accusata di essersi approfittata del periodo pandemico (e dunque dell’assenza di famigliari dei ricoverati) e più in generale della minorità fisica degli anziani ospiti della struttura sanitaria, per mettere a segno sei furti di oggetti in oro (tra anelli, fedi nuziali, collane) di proprietà dei pazienti, che in un caso avrebbe portato addirittura alla morte di Lidia C., colta da stress e forte dispiacere, quando con l’aiuto del figlio che ha poi fatto scattare l’arresto, si è accorta di essere stata derubata di una collana che le era stata regalata dall’adorato marito, deceduto.

All’indagata, assistita dall’avvocato Francesco Valentini, è stata contestata anche la ricettazione avendo in due circostanze portato la merce depredata ai negozi Compro Oro presenti in città per essere venduta. La donna è finita inizialmente agli arresti domiciliari e poi è stata rimessa in libertà in quanto le contestazioni mosse sono avvenute tutte nell’esclusivo ambito lavorativo, e rea confessa, (tranne del furto che ha portato alla morte di Lidia C.) si è autosospesa dal lavoro per affrontare con serenità la vicenda giudiziaria portata avanti dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato in servizio presso la Procura della Repubblica insieme ai colleghi del posto fisso di polizia in servizio all’ospedale. Se ne discuterà nell’udienza preliminare fissata a novembre.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero