Spariti 60mila euro all'anziana: sotto inchiesta nipote e marito

Il Tribunale dell'Aquila
Una nipote premurosa, sempre presente, pronta a soddisfare insieme al marito ogni richiesta che proveniva dalla nonna 84enne. Vista così si potrebbe essere una cornice...

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Una nipote premurosa, sempre presente, pronta a soddisfare insieme al marito ogni richiesta che proveniva dalla nonna 84enne. Vista così si potrebbe essere una cornice familiare da far invidia se non per il "piccolo" particolare: che tra un aiuto e l'altro, la coppia, dal mese di giugno 2020 a ottobre 2021, avrebbe sottratto all'ignara parente la somma di circa 60mila euro. La singolare vicenda portata avanti dal Pm Guido Cocco, che si è avvalso per le indagini dei militari dell'Arma della Sezione di polizia giudiziaria in servizio presso la Procura, ruota su S.A. di 36 anni e D.D.S. di 28 anni, entrambi dell'Aquila (quest'ultima nipote della parte offesa) assistiti dall'avvocato Manuela Paone.

I due stando alle ipotesi iniziali dell'accusa, dopo aver mentito ai loro familiari di aver vinto un concorso presso i vigili urbani ad Imperia e fatto ritorno all'Aquila grazie a un trasferimento, (nella realtà la donna era disoccupata e il marito, causa Covid-19, aveva perso il posto di lavoro nella città ligure) si sarebbero particolarmente attaccati all'anziana la quale pur avendo accanto due figlie, aveva necessità di sbrigare le quotidiane faccende, a cominciare dal poter fare la spesa non potendo uscire di casa causa infortunio. Di qui la cortesia alla coppia di effettuare di tanto in tanto piccoli prelievi (2-300 euro circa) al bancomat fornendo la sua carta; somme regolarmente consegnate all'anziana, rappresentata dall'avvocato Domenico Pastorelli. Solo che, è quanto sostiene l'accusa, i due indagati a vario titolo avrebbero accompagnato i piccoli prelievi con altri successivi, con il risultato di sottrarre dalle casse dell'anziana la notevole somma di 60mila euro.

A insospettire l'anziana l'estratto conto della banca. I militari della Sezione di Pg hanno sentito anche altri parenti confermando la presenza pressoché assidua della coppia, la quale pur ammettendo di aver mentito sul concorso vinto come vigili urbani (i due non volevano fornire giustificazioni ai parenti sulla decisione di trasferirsi a Imperia) hanno preso le distanze sul grosso ammanco. Ricostruzione, che non ha convinto il Pm che ha deciso di chiudere le indagini contestando l'indebito utilizzo degli strumenti di pagamento.

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Il Messaggero