Gran Sasso, grande impresa dell'alpinista senza gambe: scalato il Corno Grande con le protesi

Gran Sasso, grande impresa dell'alpinista senza gambe: scalato il Corno Grande con le protesi
La grande impresa in Abruzzo di Andrea Lanfri, domenica scorsa, è diventata ancora più grande. L’alpinista e atleta paralimpico toscano, partito all’alba...

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La grande impresa in Abruzzo di Andrea Lanfri, domenica scorsa, è diventata ancora più grande. L’alpinista e atleta paralimpico toscano, partito all’alba dal litorale di Montesilvano, è riuscito a raggiungere in bicicletta Campo Imperatore, e a proseguire a piedi verso i 2912 metri del Corno Grande. Dopo l’ascensione alla cima, Lanfri è tornato all’Albergo, è risalito sulla bicicletta, e ha proseguito il suo viaggio verso L’Aquila, Rieti e la costa di Ladispoli. Una straordinaria traversata dall’Adriatico al Tirreno, che si sarebbe dovuta concludere in una ventina di ore. Invece Andrea è riuscito a terminare la sua fatica soltanto all’alba di lunedì, dopo 25 ore ininterrotte.

A causare il ritardo è stato il mancato coordinamento con la Bike Marathon Gran Sasso, che ha costretto il ciclista toscano e la sua auto d’appoggio a una lunga e snervante attesa davanti a un posto di blocco sulla piana di Campo Imperatore. Il ritardo, però, non ha fatto rinunciare Andrea Lanfri alla sua impresa e al suo entusiasmo. «Il Gran Sasso è un massiccio meraviglioso, sono felice di averlo conosciuto, tornerò certamente in Abruzzo» racconta durante il viaggio di ritorno da Ladispoli a Lucca, dove vive. «Sono salito al Corno Grande lungo la cresta Ovest, un percorso facile ma spettacolare, in discesa ho seguito il sentiero della via normale. Vorrei tornare d’inverno, per salire in vetta con piccozza e ramponi».

Lungo la salita, e sulla cima, decine di escursionisti si sono congratulati con lui, e lo hanno fatto passare. Ricordiamo che Andrea Lanfri, classe 1986, cinque anni fa è stato colpito da una meningite da meningococco C, che gli ha causato la necrosi dei tessuti e quindi l’amputazione delle gambe poco sotto al ginocchio, e di sette dita delle mani. Nonostante questa menomazione il ragazzo di Lucca si è dedicato con successo all’atletica paralimpica, all’alpinismo e alla bicicletta. A seconda del tipo di percorso che ha in programma (bici, corsa, arrampicata) utilizza delle protesi diverse. Andrea Lanfri, da tempo, è un testimonial della campagna contro la meningite e a favore della vaccinazione, che molti purtroppo trascurano. La traversata da Montesilvano al Corno Grande e a Ladispoli fa parte del progetto From 0 to 0, “da zero a zero”, iniziato con imprese analoghe sulle Alpi Apuane e sull’Etna. A settembre, la collezione proseguirà con una settimana di fatica tra Genova, la Valsesia e il Monte Rosa. Nelle prossime settimane, insieme all’amico Massimo Coda, Andrea vuole raggiungere la cima del Cervino, una vetta meravigliosa e difficile.

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Il Messaggero