Calciatore ustionato da un drink flambè. Un incontro tra ex amici di scuola all’interno, di uno stabilimento balneare della riviera di Alba Adriatica, in Abruzzo,...
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Si ammala ai polmoni fumando la sigaretta, studentessa 18enne in coma
L’improvvisa vampata di fuoco è stata tale da bruciare gran parte dei capelli, provocando ustioni al braccio, al viso e al collo del ragazzo. Il giovane in un primo momento ha dovuto far ricorso alle visite dei sanitari dell’ospedale di Sant’Omero, ma ora lo attende un accertamento nell’ospedale di Cesena, specializzato in ustioni. I medici del nosocomio vibratiano hanno comunque consigliato ai familiari di dirigersi all’ospedale romagnolo per affrontare cure specialistiche. Il fatto è avvenuto verso l’una di notte di domenica scorsa, durante lo svolgimento di una festa di fine estate nel frequentato lido marino. Il giovane, ustionato dalle fiamme, che oltretutto non beve alcolici anche perché milita in una squadra calcistica del campionato di Promozione marchigiano, si trovava a passeggio sulla pedonale del lungomare, quando dall’adiacente chalet balneare è stato chiamato da un ex amico di scuola che l’ha invitato a fermarsi, per scambiare due chiacchiere al bar.
In quel frangente, il caso ha voluto che sul banco gli addetti al locale stessero preparando una serie di cocktail flambé, forse, con la classica immersione di una zolletta di zucchero nell’alcool, per poi accendere la fiamma con appositi erogatori di gas. Purtroppo qualcosa è andato storto e la fiammata è andata oltre il previsto, bruciando i capelli e il volto del giovane sportivo che oggi verrà visitato al Centro ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena. Ora la famiglia pensa solo alla guarigione del figlio ma non esclude di adire le vie legali al fine di accertare eventuali responsabilità. In tali situazioni, il principale accorgimento da adottare, da parte dei barman, sarebbe stato quello di far allontanare alla giusta distanza gli avventori vicini al banco bar. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero