Agriturismi, via libera del Governo

Un agrirturismo
La bella stagione, pandemia permettendo, è ormai alle porte e il settore agrituristico è in trepidante attesa della ripartenza, che stenta però ad arrivare;...

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La bella stagione, pandemia permettendo, è ormai alle porte e il settore agrituristico è in trepidante attesa della ripartenza, che stenta però ad arrivare; sostenere il turismo in campagna, significa evitare il rischio di affollamenti al mare; le strutture agrituristiche- sostenute dalla Coldiretti Abruzzo e dall'associazione Terranostra Abruzzo- vogliono ripartire, riaprendo i cancelli della masserie, i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola, dove poter assaporare specialità e prodotti tipici della tradizione contadina.


La Coldiretti Abruzzo ha reso noto che «in risposta alle sollecitazioni, sul sito del Governo è stata pubblicata la Faq che chiarisce che non solo gli alberghi, ma tutte le strutture ricettive e quindi anche gli agriturismi, possono ospitare le persone che sono autorizzate a muoversi nel periodo di emergenza epidemiologica». Diventa importante il chiarimento sulle strutture ricettive che possono dare ospitalità, che altrimenti rischierebbero ingenti perdite per questo lungo periodo di inattività, quindi anche per gli agriturismi abruzzesi, si inizia ad aprire uno spiraglio che permetterebbe finalmente una boccata di ossigeno.

Il vantaggio degli stessi è dato dalla loro localizzazione, infatti «le strutture sono spesso situate- si legge nella nota diffusa dalla Coldiretti- “in zone isolate della campagna in strutture familiari, con un numero contenuto di posti ma con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus; solo in regione ci sono infatti 575  agriturismi di cui 397 fanno ristorazione, per un totale di circa 14mila posti a sedere e 475 hanno anche possibilità di alloggio con seimiladuecento posti letto e millecentoventi piazzole di sosta: da quando è cominciata la pandemia – dice Coldiretti Abruzzo – il settore ha registrato prenotazioni estive cancellate anche del 100%, annullamento di matrimoni, eventi e comunioni, difficoltà di programmare presente e futuro».

Silvano Di Primio, presidente di Coldiretti Abruzzo, sottolinea come “la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del Primo maggio determinando una situazione veramente critica, «l’agriturismo -continua il presidente-  è tra le attività agricole più duramente colpite dall’emergenza e oltre al calo della domanda interna, è il crollo dei turisti che provengono dall’estero, senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose cresime, battesimi, comunioni e matrimoni che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno e inoltre, in primavera, si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse».


A sostenere il ruolo fondamentale dell’attività agrituristica si unisce anche Gabriele Maiezza, presidente di Terranostra Abruzzo, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti,  sottolineando «il ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella Fase 2, perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare affollamento. Per far fronte alla situazione è inoltre necessaria una strategia di intervento mirata e completa, che va dalla liquidità immediata, alla semplificazione, al taglio dell’iva passando per la riduzione di Imu, Tari e Tasi fino ad arrivare al rilancio complessivo del settore».

Sabrina Giangrande Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero