Aggressioni alle assistenti sociali, sotto accusa padre di due figlie

Aggressioni alle assistenti sociali, sotto accusa padre di due figlie
Dalla gioia di vedere le due figlie minori in un incontro protetto all’assessorato Politiche Sociali di Lanciano alla più violenta aggressione contro due assistenti...

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Dalla gioia di vedere le due figlie minori in un incontro protetto all’assessorato Politiche Sociali di Lanciano alla più violenta aggressione contro due assistenti sociali il passo è stato breve. Calci, pugni e schiaffi contro le due donne con l’orribile visione di pareti dell’ufficio sporchi persino di schizzi di sangue, come marchio di brutalità. Per la violenta resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi ieri il gup ha rinviato a giudizio il lancianese Nicola M., 43 anni, che sarà processato il 2 luglio, difeso dall’avvocato Nicola Rullo.


Nel pomeriggio del 13 settembre 2018 l’uomo, presente la moglie, si è macchiato dell’incredibile scatto d’ira. Nulla lo faceva presagire. Pare cercasse un’altra assistente sociale, quel giorno assente. Sta di fatto che d’impeto afferra l’assistente Teresa Gerarda Cappiello, di Francavilla al Mare, e inizia a colpirla con calci e pugni fino a farla cadere a terra, continuando l’aggressione anche mentre era distesa sul pavimento. In aiuto della collega accorre Assunta Gallucci, di Atessa, e anche contro di lei l’uomo usa violenza attraverso calci, pugni e schiaffi. Le due assistenti, patrocinate dall’avvocato Fabiana Desiderio, vengono curate in ospedale, con prognosi superiore ai 40 giorni. La Cappiello riporta un trauma cranio- facciale con edema ecchimotico dell’emivolto sinistro, policontusioni su arti, tronco e addome, e un brutto stato d’ansia con allarme continuo. La Gallucci riporta invece trauma cranio facciale non commotivo e trauma scapolo omeale sinistro. Ferite che per lungo tempo non le hanno permesso di lavorare.


Fu una vigilia delle Feste di Settembre drammatico per le Politiche Sociali, ufficio sempre più in trincea. Tra le prime ad accorre fu l’assessore Dora Bendotti che si ritrovò di fronte a un fatto sconcertante. Episodio stigmatizzato dal sindaco Mario Pupillo che condannò con fermezza “L’inaudita violenza rivolta con ferocia contro due lavoratrici impegnate a tutelare giornalmente i più deboli e fragili”, anticipando la costituzione di parte civile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero