Si stringe il cerchio attorno agli autori dell’aggressione omofoba, avvenuta la settimana scorsa a Pescara, ai danni di un 25enne gay che passeggiava mano nella mano con il...
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Resta tuttavia da verificare se almeno qualcuno dei presunti responsabili del pestaggio sia maggiorenne e in tal caso l’inchiesta si sdoppierebbe. Il branco, ad ogni modo, sembra avere le ore contate e l’identikit appare piuttosto definito: ad agire sarebbero stati dei ragazzini, a quanto pare provenienti dai “salotti buoni” della borghesia pescarese, cresciuti nel mito del machismo e nel disprezzo di ciò che considerano diverso. Il loro gesto non può dunque neanche trovare riparo sotto il tetto, per quanto abusato, della marginalità sociale e dimostra che l’ignoranza non conosce confini. Le famiglie di questi “campioni” dell’intolleranza presto saranno chiamate ad interrogarsi sui valori trasmessi ai propri figli. Lo stesso dovrebbero fare molti esponenti politici, locali e nazionali, che con il loro benaltrismo, i loro mille distinguo e le loro troppe ambiguità, contribuiscono a creare un terreno fertile per la diffusione dell’omofobia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero