Abruzzo, addio al celibato in bici: la comitiva nelle location più spettacolari

Abruzzo, addio al celibato in bici: la comitiva nelle location più spettacolari
Un addio al celibato fuori dal comune. In sella, su alcune fra le più belle strade d'Abruzzo, le più iconiche e rappresentative. Questa la scelta fatta nei...

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Un addio al celibato fuori dal comune. In sella, su alcune fra le più belle strade d'Abruzzo, le più iconiche e rappresentative. Questa la scelta fatta nei giorni scorsi da Manuel Massimo, direttore responsabile di Bikeitalia.it, testata giornalistica online su ciclismo, cicloturismo, mobilità, economia e meccanica della bicicletta. Il giornalista romano, in compagnia di sei amici di vita e di bicicletta, ha raggiunto l'Abruzzo in treno dalla Capitale, con bici al seguito, per poi iniziare a pedalare da Popoli. Ai sei si è unito a fare gli onori di casa un accompagnatore cicloturistico abruzzese.

Due giorni, dunque, al motto di Settembre, andiamo. E' tempo di sposare con la prima tappa sabato scorso da Popoli a Castel del Monte, passando per la Valle del Tirino, con la visita alla chiesa di San Pietro ad Oratorium con il suo quadrato magico e poi Calascio e la celebre Rocca, fino al cuore del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con pernotto e cena a Castel del Monte. Il tutto in modalità cicloturistica, senza guardare ai tempi e all'orologio, per godere del paesaggio e delle proposte enogastronomiche. Nel gruppo, anche Giuseppe Nisi, pugliese che vive a Roma dove lavora come corriere in bici con la società Corro.

E proprio per pedalare in Abruzzo ha scelto il mezzo che lo accompagna ogni giorno per le consegne: una bici da carico, appunto, la cosiddetta Bullit. Una bici insolita, non certo una da corsa ultraleggera, che ha attirato la curiosità di chi ha incontrato i cicloturisti. Che non contenti della salita per Calascio e la Rocca, dopo Castel del Monte si sono diretti verso Campo Imperatore, fino a raggiungere l'osservatorio, celebrando la fine della salita con una genziana. E, ancora, da Campo Imperatore verso Fonte Cerreto, sulle tracce della mitica impresa di Marco Pantani, campione al quale è dedicata appunto la salita: percorse i 26 chilometri tra Fonte Cerreto e Campo Imperatore in 53 minuti e 50 secondi, superando i 1371 metri di dislivello alla media di oltre 29 chilometri orari. Senza pretese sportive, il gruppo si è lasciato conquistare dagli arrosticini.

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Il Messaggero