Ferro di cavallo, protesta contro spaccio e degrado in nome di Simona Pantanè

Ferro di cavallo, protesta contro il degrado in nome di Simona. Il vice presidente della regione Abruzzo Domenico Pettinari durante a protesta a Rancitelli
Ancora proteste ai piedi del cosiddetto Ferro di cavallo, a Rancitelli di Pescara, uno dei quartieri più difficili della città. Tanto che l’amministrazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ancora proteste ai piedi del cosiddetto Ferro di cavallo, a Rancitelli di Pescara, uno dei quartieri più difficili della città. Tanto che l’amministrazione comunale da tempo ha ormai deciso per l’abbattimento degli stabili, spesso teatro di delitti, quali spaccio di droga e prostituzione, oltre all’occupazione abusiva degli alloggi popolari. E ieri, in strada, sono scesi di nuovo alcuni cittadini, accompagnati dal vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari. Anche per ricordare la recente scomparsa di Simona Patanè, 46 anni, «una combattente di tante battaglie», ha sottolineato l’esponente del Movimento 5 Stelle davanti ai familiari delle donna.

 

 

Spara ai piccioni, centra la finestra del vicino. Il professionista: «Ho sbagliato bersaglio»

Per Pettinari la zona «è una centrale di spaccio tra le più importanti del centro Italia, tanto che il traffico di denaro di questa piazza è pari, secondo i miei calcoli, a 100 mila euro al giorno. È questa la potenza economica dei criminali che agiscono in questa zona. Non solo. Qui hanno ammazzato persone e si è sparato e quindi la denuncia forte che oggi facciamo è che manca una telecamera di sorveglianza. Perché non l’hanno mai installata? Inoltre, ci sono tanti abusivi e persone che non hanno i requisiti per abitarvi: usano gli appartamenti come “bottega” per le loro attività illecite. Ci sono persone ricchissime che hanno un tenore di vita altissimo e poi vi è il dramma che oggi raccontiamo: i ragazzi che, dopo aver acquistato la droga, si spostano e vanno nei palazzi scheletro a fianco. Lì, per loro, c’è quella che io chiamo la “stanza del buco”: si spogliano e si bucano. In via Tiburtina, poi ci sono delle giovani che si prostituiscono per acquistare droga. Quindi al presidente della Regione, l’ente proprietario degli immobili attraverso l’Ater, e al sindaco di Pescara, chiediamo che venga istituito subito un posto di polizia fisso h24. Poi chiediamo che siano effettuati gli sgomberi delle famiglie che non hanno i requisiti. In più, noi diciamo che il futuro abbattimento dello stabile non risolverà nulla: sposterà il problema di 200 metri, perché in via Lago di Capestrano e in via Lago di Borgiano vi sono decine di appartamenti popolari vuoti e non assegnati pronti per essere occupati abusivamente». 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero