Parco, lupi e grifoni avvelenati: spuntano due sospettati

Parco, lupi e grifoni avvelenati: spuntano due sospettati
Ci sarebbero spunti investigativi interessanti, sulla strage di animali protetti, vittime di avvelenamento con l'utilizzo di una sostanza di nome Phorate, miscelata nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ci sarebbero spunti investigativi interessanti, sulla strage di animali protetti, vittime di avvelenamento con l'utilizzo di una sostanza di nome Phorate, miscelata nella carne, avvenuta a Cocullo, in località Olmo di Bobbi. Nella terra dell'orso marsicano. Una carneficina, scoperta dal team di Rewilding Apennines, insieme all'associazione Salviamo l'Orso, durante le attività di monitoraggio della zona.

La Task force guidata dal tenente colonnello, Donatello Cirillo, comandante del gruppo carabinieri forestale della provincia dell'Aquila e composta dal Nucleo investigativo (Nipaaf), dalla Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno agli animali (Soarda), unità cinofile di Assergi e Villetta Barrea, carabinieri Parco e stazione di Scanno, costantemente a lavoro, avrebbe attenzionato due persone, considerate presunte responsabili, del gesto crudele, contro la fauna selvatica. Si tratta di soggetti collegati con l'area interessata al ritrovamento delle carcasse di lupi, grifoni con piccoli e corvi imperiali. Una persona, in particolare, sarebbe collocata nell'ambito dell'allevamento.

Le indagini, delegate dalla Procura di Avezzano, hanno riguardato sia il versante della Valle Peligna che quello della Marsica. Un secondo grande risultato, quello dei carabinieri forestali, che stanno seguendo più percorsi, per l'accertamento della verità. Dopo le due denunce per tentato delitto di uccisione di animali, mediante esche avvelenate, avvenuto nel Comune di Aielli. In questo contesto, era stata abbandonata in montagna, la carcassa di un maialino di grosse dimensioni, dal forte odore chimico e imbottito di sostanza letale. Il reperto rinvenuto e inviato allo Zooprofilattico di Teramo, per gli esami, ha portato gli investigatori, a individuare un'azienda marsicana specifica.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero