Abruzzo, da lunedì la terza dose di vaccino. Ecco chi può farla

Abruzzo, da lunedì la terza dose di vaccino. Ecco chi può farla
L'AQUILA L'Abruzzo si prepara per l'avvio della campagna di somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid e così come annunciato già dal...

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L'AQUILA L'Abruzzo si prepara per l'avvio della campagna di somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid e così come annunciato già dal ministro alla Salute Roberto Speranza i richiami verranno effettuati dal 20 settembre. Si partirà con i soggetti fragili per i quali è stata evidenziata una minore risposta al vaccino e che necessitano dunque di una inoculazione addizionale come parte di un ciclo vaccinale primario. Intanto la regione passa da rischio basso a moderato, secondo quanto emerso dall'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute. Lunedì 20 settembre le inoculazioni prenderanno il via anche nelle quattro Asl regionali, secondo le linee guida nazionali: è quanto stabilito ieri nel corso di un incontro che si è svolto presso la sede dell'assessorato regionale alla Sanità. In questa prima fase saranno coinvolti circa 30 mila cittadini tra persone sottoposte a trapiantato, dializzati, soggetti con immunodeficienze primitive e secondarie o Hiv. 


Saranno le stesse aziende sanitarie a contattare gli utenti telefonicamente per fissare un appuntamento e non sarà possibile, almeno in questa fase, utilizzare un sistema di prenotazione da parte del paziente. In base poi alla circolare del ministero della Salute, la dose booster, ovvero il richiamo dopo un ciclo vaccinale primario già effettuato, verrà invece somministrata successivamente in favore di ulteriori gruppi tra cui fragili e a maggiore rischio per esposizione professionale come personale sanitario e sociosanitario, over 80 e ospiti delle strutture per anziani. «Non vedo l'ora di fare la terza dose», ha dichiarato il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara e componente del Gruppo tecnico scientifico regionale.

«Mi sentirò ancor più protetto con una ulteriore dose, questo è l'inizio di una serie di richiami: ci saranno una quarta e una quinta dose se non si riuscirà a raggiungere una immunità di gregge globale, pari all'85-90% - ha spiegato i vaccini per questo tipo di virus garantiscono una copertura di 12 mesi circa, per questo dobbiamo iniziare a pensare a una strategia vaccinale mondiale. Riusciremo a liberarci dal Covid quando il mondo deciderà di fornire i vaccini anche ai paesi in difficoltà, dove generalmente si formano le varianti».

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Il Messaggero