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Con una lettera a Salvini, Gianfranco Giuliante, esponente di spicco abruzzese e presidente della società di trasporti pubblici Tua, lascia la Lega.
«L’ho fatto “in casa” senza rumori mediatici - si legge nella lettera -. Leggo che Salvini ipotizza un rilancio del Partito e congressi cittadini. Sa Salvini quanti sono in Abruzzo i cosiddetti militanti (per gli esterni traduco: quelli che hanno diritto di elettorato attivo e passivo per partecipare a un Congresso Lega)? Poco più di un centinaio in tutto l’Abruzzo che pure ha 305 Comuni e oltre 1.300.000 abitanti. La qualifica di militante la si ottiene a giudizio insindacabile del Segretario Regionale».
«Si può essere d’accordo o meno sul metodo (mutuato dallo Statuto della Lega Nord) ma le “esclusioni” o le inclusioni presuppongono un giudice imparziale, altrimenti rischiano, come nel caso Abruzzo, di tradursi in un cesarismo “cacio e ova” ove esponenti storici della Lega si ritrovano con un “daspo” che impedisce la possibilità di partecipazione ai congressi senza motivo o “per antipatia personale” dopo molti anni di ruoli attivi e continuativi che hanno garantito la presenza della Lega in ogni occasione (gazebate, manifestazioni etc). Sto parlando di centinaia e centinaia di persone».
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