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Tra la risalita del Covid e la grande circolazione dei virus da raffreddamento, come l'influenza, in Abruzzo i contagi galoppano a ritmi sempre più serrati e gli esperti non hanno dubbi sul fatto che «sul fronte epidemiologico ci aspetta un Natale impegnativo». La combinazione del Covid con l'influenza e il virus respiratorio sinciziale (Rsv) sta favorendo l'aumento della pressione sulle strutture ospedaliere, tanto che nei reparti ordinari la soglia di allarme per occupazione di posti letto è già stata superata.
Il dato sembrerebbe ancora in crescita e si teme soprattutto in vista delle festività natalizie, quando è previsto il picco di contagi. Sul fronte delle vaccinazioni il quadro resta in chiaroscuro: se da un lato, infatti, aumentano sensibilmente le somministrazioni settimanali delle quarte dosi, passate dalle 3.398 della scorsa settimana alle 3.807 degli ultimi sette giorni (+12%), dall'altro la copertura della popolazione resta bassa e inferiore alla media nazionale.
«Eliminare l'obbligo di indossare le mascherine è stato imprudente e superficiale», affermano al Messaggero il professore Liborio Stuppia, direttore del Laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid dell'Università di Chieti, e il dottor Paolo Fazii, direttore dell'Uoc di Microbiologia e Virologia della Asl di Pescara. «Alla luce dell'andamento delle scorse settimane era chiara l'impossibilità di tornare indietro in termini di contagi e decessi sul fronte Covid, tuttavia c'è l'influenza che quest'anno sta sbaragliando gli altri virus - spiega Stuppia - Credo sia importante, soprattutto in questo periodo che precede le festività natalizie, utilizzare le mascherine e vaccinarsi, sia contro il Covid sia contro l'influenza. Prepariamoci a un Natale impegnativo. Gli anni passati i casi di influenza si sono quasi azzerati e per questo il nostro sistema immunitario non è stato stimolato, per questo l'arrivo dell'influenza potrebbe causare criticità maggiori».
Il professore sottolinea poi che sul fronte delle varianti, l'Abruzzo conferma i dati delle scorse settimane: «C'è ancora una grande varietà di mutazioni sul territorio: Centaurus, Cerberus, Omicron 2 e 5, ma a livello nazionale la Omicron 5 resta prevalente e questo è un indicatore positivo, ci sono infatti i nuovi vaccini che funzionano molto bene contro questa variante». La circolazione dei virus «è stata favorita dalla caduta dell'obbligo di mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici, ma anche dalla diffusione dell'influenzavirus di tipo A, che «ha messo a letto» molti abruzzesi». Ne è convinto il dottor Fazii, che spiega: «A pagare maggiormente sono i fragili, ma si registra una grande circolazione dei virus soprattutto nella fascia pediatrica. Abbiamo avuto casi di Adenovirus tra i più piccoli, oggi possiamo dire che il picco è stato superato ma ci sono altri virus da raffreddamento che continuano a circolare»
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