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Il Covid-19, in Abruzzo, torna a colpire l'area metropolitana e la costa, dopo un autunno caratterizzato dalle aree interne - soprattutto L'Aquila e Avezzano - martoriate dal virus. Nelle ultime settimane i numeri
più alti si registrano nel Pescarese e nel Chietino e, in particolare, nelle località costiere. I nuovi casi sono 344. Sei i decessi recenti. Tornano a salire gli attualmente positivi, ma si riducono i ricoveri, che passano dai 457 a 442 di ieri.
I nuovi casi sono emersi dall'analisi di 4.504 tamponi: è risultato positivo il 7,64% dei campioni, percentuale in lieve crescita rispetto agli ultimi giorni. Il dato scende al 5,4% se si considerano anche i test antigenici (+1.848). A livello provinciale l'incremento più consistente si registra proprio nel Pescarese (+119), seguito a ruota dal Chietino (+116). Poi ci sono il Teramano (+59) e l'Aquilano (+28). I nuovi positivi hanno età compresa tra 6 mesi e 91 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 79: 17 in provincia dell'Aquila, 19 in provincia di Pescara, 28 in provincia di Chieti e 15 in provincia di Teramo. I sei decessi riguardano persone di età compresa tra 61 e 96 anni: due in provincia di Chieti, uno in provincia dell'Aquila e tre in provincia di Pescara.
Gli attualmente positivi sono 10.076 (+29): 402 pazienti (-13 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 40 (-2, con un nuovo ricovero) in terapia intensiva, mentre gli altri 9.634 (+44) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I guariti sono 29.933 (+308).
La località più colpita al momento è Pescara. Dal primo gennaio ad oggi in città sono emersi 686 contagi, con una media di oltre 25 al giorno. Salgono a 1.189 considerando l'intera area metropolitana e, cioè, anche Montesilvano (362) e Spoltore (141). Numeri alti anche a Città Sant'Angelo e dati in crescita nella val Pescara. Tanti i contagi anche nel Chietino, da Francavilla a San Giovanni Teatino e a San Salvo. Sembrano
invece vivere una tregua le aree interne, con L'Aquila e Avezzano, località messe in ginocchio dall'emergenza tra ottobre e novembre, che oggi registrano numeri compatibili con l'attuale
situazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero