Ucraina, in Abruzzo tutto pronto per l’arrivo dei profughi

interposto, Centro Cri. Ucraina, in Abruzzo tutto pronto per l’arrivo dei profughi
L’ Abruzzo si mobilita per aiutare il popolo ucraino in fuga dalle zone di guerra. La catena dell’accoglienza è stata già attivata sulla costa. A...

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L’ Abruzzo si mobilita per aiutare il popolo ucraino in fuga dalle zone di guerra. La catena dell’accoglienza è stata già attivata sulla costa. A Pescara, il Comune ha accolto i primi profughi. Sono stati accompagnati al palazzo Fuksas, per poi essere sistemati in albergo. «Penseremo ai bambini - ha dichiarato il sindaco Carlo Masci - per alleviare il più possibile il loro dolore». Così come la giuliese di origini ucraine, Nadia Ferinko, che ora si trova a Leopoli, per assistere sua madre malata terminale, ha messo a disposizione, insieme a suo marito, Nello Di Giacinto, la propria abitazione di Giulianova. Anche Teramo si prepara all’ospitalità, con il sindaco, Gianguido D’Alberto, parte attiva, in un sistema condiviso di accoglienza con altri comuni. Presto arriveranno altre donne e bambini, nella provincia dell’Aquila, a Pescocostanzo. Sono quattro persone, con un bimbo di pochi mesi, che da due giorni, dormono all’interno di un autobus, in sosta a Roma. Il sindaco, Roberto Sciullo, ha raccolto la richiesta di un loro parente che vive in Canada, sistemando la famiglia in una casa di proprietà comunale. Nella riunione informativa per l’emergenza profughi, indetta dal prefetto dell’Aquila Cinzia Torraco, hanno partecipato il capo gabinetto della Regione Abruzzo, Massimo Verrecchia, dirigenti della Questura dell’Aquila, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza e dirigenti del dipartimento Igiene, epidemiologia e sanità pubblica della Asl. Il Prefetto ha garantito la massima e totale disponibilità della Prefettura, sul tema del coordinamento di tutte le operazioni e l’applicazione di quanto sarà previsto nel decreto legge, in via di pubblicazione.

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LA RETE Dalla Regione, come già avvenuto con gli afghani è stato dato il consenso all’utilizzo temporaneo, dell’Interporto di Avezzano. Una struttura che garantirebbe la possibilità di poter tenere concentrata e unita, una popolazione che ha vissuto sofferenze atroci, evitando la dispersione, sull’intero territorio provinciale. I dirigenti della Asl, hanno evidenziato tutte le problematiche connesse al rispetto delle normative Covid e al successivo inserimento dei cittadini nel sistema di assistenza di medicina generale. I rappresentanti delle forze dell’ordine, si occuperanno dell’espletamento di tutte le operazioni di sicurezza. Al momento, ogni disponibilità espressa o accoglienza già attuata, da parte dei sindaci della provincia, rimane a gestione indipendente dei Comuni di riferimento, non rientrando nella rete di accoglienza Cas.

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IL MONDO ACCADEMICO Anche il mondo accademico muove i suoi passi. L’Università dell’Aquila, aiuterà economicamente i 34 studenti ucraini, iscritti ai propri corsi, garantendo, a proprie spese, la copertura delle borse di studio relative ai loro programmi di studio e ricerca. L’ateneo si è attivato per trasferire il prima possibile in Italia, gli studenti ucraini che erano in procinto di venire all’Aquila e che, purtroppo, sono rimasti bloccati in patria, dando disponibilità immediata per raccogliere le candidature per l’accoglienza di altri studenti, ricercatori e docenti delle università e degli enti di ricerca ucraini. Cinque studenti dell’Università statale Mechnikov di Odessa, che avevano studiato nell’ateneo aquilano, sarebbero dovuti rientrare il 26 febbraio. Ora sono bloccati a Odessa, senza passaporto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero