Teatro, l'esordio di Quartieri dell'arte
emoziona e stordisce il pubblico

Angelo Di Genio interpreta Road Movie"
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Lunedì 30 Settembre 2013, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 17:49
VITERBO - Un successo oltre ogni previsione per il debutto del festival della drammaturgia “Quartieri dell'arte”, a Viterbo. Lunghi minuti di applausi ininterrotti, cento persone all’interno della sala del consiglio comunale. Tutto questo ieri sera grazie alla magia di “Road Movie” di Godfrey Hamilton (traduzione di Gian Maria Cervo, per la regia di Sandro Mabellini).



E' l'evento di apertura di Quartieri dell’Arte 2013.

Angelo Di Genio, unico attore in scena, «è stato causa di mille emozioni. Dirette, immediate, pronte a colpire nel profondo il pubblico - sottolineano gli organizzatori - che ha assistito allo spettacolo letteralmente ammutolito per circa un’ora e mezza. Una tensione emotiva continuamente stimolata dal virtuoso del violoncello Alberto Casadei, capace di dare profondità a ben cinque personaggi che Di Genio ha saputo mettere in scena con uno spessore tale da rendere difficile credere abbia potuto rappresentare così tanti ruoli da solo».



Per QdA un esordio impeccabile. Il ritorno per il Festival, dopo diversi anni, all’interno di Palazzo dei Priori «ha voluto essere un modo per continuare la riscoperta e coltivare la fruizione degli spazi più suggestivi della città». E' la dimensione caratteristica della creatura di Gian Maria Cervo. Lo stesso ideatore e direttore artistico, con Alberto Bassetti, ha accolto in apertura il pubblico di Quartieri dell’Arte con un breve discorso.



«Il viterbese è un territorio magnifico che rischia di sprofondare nella miseria culturale per colpa di scelte sbagliate – ha sottolineato Cervo -. QdA riesce a continuare il proprio lavoro sul territorio, che significa produzione di cultura ed esportazione di prodotti culturali in alcune delle più importanti istituzioni di arte e spettacolo del mondo, grazie al sostegno del Ministero, della Regione, dell’Atcl e della Fondazione Carivit, con cui è ricominciato un importante dialogo. La speranza è che anche le amministrazioni locali ci aiutino a rinnovare la bellezza di questo territorio nel tempo, riscrivendolo costantemente con noi, e non condannino loro stesse e i cittadini viterbesi alla miseria culturale».
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