Scuola incompiuta a Santa Barbara, il consiglio ha deciso: tutti gli atti alla Corte dei Conti

Scuola incompiuta a Santa Barbara, il consiglio ha deciso: tutti gli atti alla Corte dei Conti
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 21:28

Va tutto alla Corte dei Conti, con voto all’unanimità. Nonostante le posizioni diversissime, sulla scuola boat di Santa Barbara l’intero consiglio comunale ha detto sì all’ordine del giorno di Pd, Forza civica e Movimento 5 Stelle. Saranno passate al microscopio le carte sulla struttura da Marini sindaco, passando per l’epoca Michelini e per finire con quella targata Arena.

L’aula «demanda al segretario generale di trasmettere, unitamente alla presente deliberazione, tutti gli atti relativi alla scuola boat alla Corte dei Conti per quanto di competenza, notiziando tempestivamente il consiglio dell'avvenuta trasmissione»: questo ha deciso il consiglio, anche se non sono mancate schermaglie.
Due le ricostruzioni dei fatti: una del capogruppo del Pd Alvaro Ricci, l’altra dell’assessore Laura Allegrini.

«Sono trascorsi tre anni e mezzo: l’assessore ha fatto direttive? Ha fissato priorità e obiettivi – ha detto il dem - o si è limitata alle solite quattro chiacchiere? Il ritardo è incomprensibile, a fronte di 87 mila euro l’anno che corrono» per l’affitto di un’altra struttura. «Con quella cifra si contrae un mutuo da un milione di euro per fare un’altra scuola.

Metto in discussione anche il mio operato, di quando assessore. La Corte dei Conti faccia chiarezza su tutto».

Allegrini ha letto prima una relazione della giunta, per poi esprimere il proprio punto di vista: «Non era lecito affidare i lavori prima della ctu, non si poteva alterare il cantiere. Ma c’è stato un risparmio: la nuova progettazione è interna e il canone di locazione dell’altra scuola è da considerarsi indipendente dalla vicenda della boat. E’ stato fatto tutto ciò che poteva essere fatto». Ovviamente secondo Ricci ci si poteva e doveva muovere. E’ stato il capogruppo della Lega Andrea Micci a chiedere una sospensione per un confronto: alla fine è arrivata il voto all’unanimità.

Lo stesso risultato c’è stato per la mozione di Luisa Ciambella (Pd) contro le violenze in occasione della manifestazione dei no green pass e l’altra di Luigi Maria Buzzi (FdI) contro ogni totalitarismo.

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