Emergenza alunni disabili, il prossimo anno boom di certificazioni. Lo Snals: "Più personale per sdoppiare le classi"

Emergenza alunni disabili, il prossimo anno boom di certificazioni. Lo Snals: "Più personale per sdoppiare le classi"
di Federica Lupino
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Martedì 9 Maggio 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:31

“Siamo molto preoccupati. Le certificazioni stanno aumentando in maniera vertiginosa. Gli aumenti dei casi di 104 più o meno gravi sono tali che il prossimo anno avremo 3 o 4 alunni disabili per classe praticamente ovunque”. Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal, focalizza il nodo principale che, al momento, emerge rispetto all’anno scolastico 2023-2024 e chiama in causa il ministero dell’Istruzione e del merito: “Vanno attivate in deroga ulteriori classi per garantire una reale inclusione dei ragazzi e una didattica efficace”.

Ma andiamo per ordine. Per l’organico di sostegno, il Miur ha confermato i posti dello scorso anno con un incremento di 36 docenti. Saranno circa 600 gli insegnanti che affiancheranno gli studenti con difficoltà nelle scuole di ogni ordine e grado: all’infanzia saranno 6 in più (da 50 passano a 56); alla primaria +13 (da 213 a 226); alla secondaria di primo grado 8 (da 134 a 142) e alla secondaria di secondo grado ulteriori 9 rispetto all’anno in corso (da 133 a 142). Bastano? Affatto. Questi sono i posti previsti in organico di diritto. Poi, ci sono quelli in organico di fatto: proprio in questi giorni il sindacato è alle prese con le immissioni di molti insegnanti di sostegno. La legge prevede che per gli alunni con disabilità più gravi il rapporto sia di uno a uno, mentre per quelle meno gravi di uno a due.

Anche se dovessero arrivare tutti i docenti di sostegno necessari, il problema resta la gestione della quotidianità all’interno delle classi. “La situazione è molto delicata. Con tutta la buona volontà che il personale impiega – ragione Brunella – avere in una classe 3-4 insegnanti di sostegno significa difficoltà nella didattica, con confusione e rumore di sottofondo che impediscono una reale inclusione dei ragazzi. Lo verifichiamo sul campo anche nelle scuole del Viterbese. Per questo come Snals abbiamo chiesto posti in deroga per creare classi più piccole”.
Gli esempi in provincia sono eclatanti.

In una scuola, ci sono 4 classi della quinta elementare in uscita. A settembre si formeranno però solo 3 prime medie con 72 alunni dei quali 12 disabili gravi. Significa che in ogni aula ci saranno 24 studenti, compresi 4 con difficoltà. La normativa prevede che il numero massimo di alunni presenti in una classe con 104 sia di 20, ma questa proporzione con la crescita delle certificazioni e l’organico concesso dal Miur è impossibile da rispettare. Un problema che i tecnici del locale ex Provveditorato, senza la concessione di ulteriore personale, non possono risolvere.

Un insegnante di un altro istituto dove la concessione di una classe in più è stata negata e nelle prime ci saranno 3 bambini disabili,  testimonia: “Chiediamo che si faccia una riflessione seria e si consideri la realtà in cui ci si troverà ad operare. La scuola dell’inclusione deve tenere in considerazione i reali bisogni dei bambini, di tutti i bambini, viceversa diventa la scuola degli inserimenti selvaggi. Auspichiamo davvero che si possa disinnescare questa situazione esplosiva e vengano prese in considerazione le persone prima dei numeri”.

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