Barelli invita a stare da parte, anche perché l’aula non tentenna, in quanto ha deliberato un anno fa di andare a gara. «La Fin – dice - continua a interferire. Il consiglio può cambiare idea, ma ha già deciso da tempo. Le cose non vanno bene? Portateci il rendiconto, perché se le difficoltà continuano, pagano i cittadini». «Eravamo andati su una gestione provvisoria eccessivamente sbilanciata a favore della Fin, con zero oneri per loro – spiega Ricci - e abbiamo chiuso un occhio solo per trovare un altro partner e tenere la piscina aperta».
La lettera ha cambiato le cose. «Non aiuta di certo, semmai peggiora le cose. Cosa cercano, ulteriori facilitazioni? Dimostrano che non c’è neanche un accordo preventivo. I possibili contraenti – continua Barelli - avrebbero fatto meglio a restare in silenzio. Perché se è una forzatura nei confronti del consiglio è gravissima e la respingiamo, in quanto l’aula ha già deciso da un anno. Se invece è un tentativo della Fin di tirarsi indietro vuol dire che scaricano pure il sindaco. Siamo alle comiche finali, sempre sulla pelle dei cittadini. Le utenze le paghiamo noi, se la gestione va male pure così vengano subito in consiglio con il dirigente a rendere conto di quanto dobbiamo pagare».
Un tasto su cui insiste anche il dem. «Davanti a una gestione provvisoria, dove non solo non paghi niente, ma ti pagano pure le utenze, come si fa a dire che è antieconomica? Il dato oggettivo: le condizioni dell’accordo sul centro federale sono nettamente peggiorative rispetto alla gestione provvisoria attuale. E’ dunque un modo per sottrarsi».
Utenze, manutenzione e fino a 80 mila euro di passivo oggi sono a carico del Comune in attesa del bando. «Se la Fin sostiene che non va bene non capisco le ragioni dell’accordo futuro. Chiederò quali impegni erano stati presi con il sindaco: evidentemente non ci sono. Ci hanno bloccati otto mesi in consiglio sul nulla. Magari saremo smentiti – conclude Ricci - ma un pezzo di carta che impegna la Fin esiste?».
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