Viterbo, i lavori nella nuova caserma
dei vigili del fuoco: «Pronti 2,4 milioni»

Viterbo, i lavori nella nuova caserma dei vigili del fuoco: «Pronti 2,4 milioni»
di Alessia Marani
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Mercoledì 16 Ottobre 2013, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 12:46

VITERBO - Se in via Tedeschi, dove ora la caserma dei vigili del fuoco, sorger la citt della cultura, in quella che invece sar la nuova casa del 115 provinciale, sulla Cassia Nord, allora, nascer la Citt della sicurezza.

Ne è convinto il comandante Gennaro Tornatore ieri in sopralluogo al cantiere con l’impresa che ha l’appalto dei lavori la Igemas di Campagnano Romano (e che aspetta materialmente il nuovo stralcio per proseguirli) e l’architetto progettista del Viminale, Alessandro Palladino, «papà» della struttura. La notizia è di qualche giorno fa. A volerla dare ci ha tenuto il parlamentare Giuseppe Fioroni: «Sbloccati gli altri 2,4 milioni per completare l’incompiuta». In realtà sono 1,2 più 2,4 di cui si attendono gli stralci operativi. Poi mancherà qualche spicciolo per mettere la parola fine ai lavori e aprire il passo carrabile per fare largo a partenze e sirene.

Era il 2003 quand’è nato il progetto. «Ho studiato la città, la sua anima medievale caratterizzata dal peperino, dalle facciate a Nord con le finestre e aperture asimmetriche del palazzo papale e della Rocca Albornoz, i campanili “spezzati” dal travertino - dice Palladino che mostra gli studi e le carte - e in qualche modo ho voluto adottarli e riprodurli nell’impianto della caserma. Non tralasciando richiami rinascimentali».

A vederla c’è da rimanere a bocca aperta: enorme (30mila metri cubi per 7mila metri quadrati) con un blocco a sinistra “operativo”, a destra di mensa e servizi, quello centrale con gli uffici. Sui lati (l’edificio si snoda in una sorta di ferro di cavallo), che affacciano sul piazzale interno, al piano terra le rimesse dei mezzi di soccorso. Con l’immancabile pertica.

«Il prefetto Antonella Scolamiero - spiega Tornatore - ha bussato a ogni porta pur di far tornare in pista questo cantiere. Io stesso dopo un’iniziale diffidenza, ho capito quali e quante potenzialità per la città potrebbe avere questo edificio una volta concluso. Uno spazio aperto, inclusivo, dove potrà sistemarsi il Ccs, il Comitato di coordinamento dei soccorsi in caso di eventi come alluvioni, neve, terremoti Con una moderna sala comando, disposta su più livelli di emergenza, monitor e collegamenti alle varie unità operative. Insomma, il cuore del soccorso».

Studiata quando ancora c’erano più vigili del fuoco che mezzi (ora invece ogni vigile ha più specializzazioni e ha a disposizione maggiori attrezzature), non è escluso che un domani nella nuova caserma possano alloggiare anche altre realtà del: 118 o Forestale, tanto per citarne alcune. Il grosso dei lavori è fatto: il blocco di sinistra, quello centrale mancano ormai solo di impianti e rifiniture; quello a destra è l’unico con lo scheletro da completare. L’idea è quella di realizzare allacci esterni per le utenze, in modo da potere accogliere ospedali da campo o tendopoli nei terreni confinanti.

Sul castello di manovra per le esercitazioni, che svetta in fondo al piazzale, sarà fissata una cuspide ottagonale in vetro che si illuminerà e indicherà il comando-capoluogo. Tempi di consegna? «Un anno e mezzo, burocrazia permettendo», dice l’impresa. Costo totale: 10 milioni.

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