Superiori, la richiesta delle scuole: "Turno unico". Ma Cotral replica: "Non abbiamo mezzi sufficienti"

Un mezzo Cotral
di Federica Lupino
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Martedì 31 Agosto 2021, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Fumata nera sulle modalità di ingresso e di uscita per le superiori. È questo il principale nodo ancora da sciogliere in vista del prossimo rientro sui banchi. Il mondo scolastico del Viterbese ha avanzato una richiesta specifica alle società di trasporti che garantiscono gli spostamenti degli alunni: organizzare il servizio in modo da garantire un turno unico. “Per noi – afferma Daniele Peroni, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale – l’ideale sarebbe che tutti gli studenti entrassero e uscissero alla stessa ora, come avveniva in epoca pre-pandemica”. Ma la soluzione per la controparte, Cotral in primis, non sarebbe percorribile.

Ed è così che ieri pomeriggio, alla seconda riunione del comitato scolastico provinciale indetta dal prefetto Giovanni Bruno, la quadra non è ancora stata trovata. Se ne riparlerà nei prossimi giorni, probabilmente sarà giovedì il nuovo faccia a faccia. Da una parte Provincia ed ex Provveditorato che, a nome pure dei dirigenti e delle famiglie, perorano la causa di un servizio che va rafforzato perché i problemi dello scorso anno non si ripetano. Dall’altro Cotral, su cui ricade la maggiore fetta di studenti pendolari nella Tuscia, che, se da un lato nega le inefficienze, dall’altro rigetta la proposta per carenza di mezzi e insufficienza di personale.

Il punto, infatti, è che nemmeno quest’anno i bus (ma anche i treni) potranno viaggiare con tutti i posti occupati: la capienza, che lo scorso anno era al 50%, è stata elevata all’80.

Ma nemmeno questo aumento consentirebbe di trasportare gli alunni in un’unica soluzione. E che il problema non sia affatto di poco conto lo dimostrano i numeri: “Su circa 13mila studenti che frequentano le superiori nel Viterbese, ben 8mila sono pendolari”, spiega Peroni. Pertanto, sono interessati quasi i due terzi degli alunni del secondo ciclo, mentre tutti ancora attendono di capire in quali modalità torneranno a scuola dal 13 settembre.

Domani, intanto, è la volta del personale scolastico. “In questo caso – spiega il dirigente – le regole sono chiare: insegnanti e personale tecnico-amministrativo potranno entrare solo se provvisti di green pass o tampone negativo, da ripetere ogni due giorni”. I no vax? “Sono casi isolati. Per fortuna – risponde – il Lazio è una regione virtuosa e si parla del 98% del personale già coperto. Ma dati precisi li avremo solo nei prossimi giorni”. Al momento non risultato richieste di congedo da parte di coloro che non si arrendono all’idea di doversi sottoporre alla somministrazione.

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