Ricette nella cassetta fuori dallo studio, medico multato per 20mila euro: "Violata la privacy dei pazienti"

Ricette nella cassetta fuori dallo studio, medico multato per 20mila euro: "Violata la privacy dei pazienti"
di Federica Lupino
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 05:20

Una multa da 20mila euro per violazione della privacy. Tanto dovrà pagare Giuseppe Bagnato, medico di medicina generale a Vitorchiano. Il Garante per la protezione dei dati personali lo ha condannato per aver lasciato “le ricette per i suoi pazienti in un contenitore posto sul muro esterno dello studio medico, senza neppure proteggerle con buste chiuse”. Una prassi sanzionata perché “chiunque poteva liberamente aprire il contenitore e conoscere il contenuto delle prescrizioni”. E che ora gli costerà molto cara.

Tutto parte da un accertamento dei Nas che, durante le indagini, hanno raccolto anche le testimonianze di diversi assistiti del medico, alcuni dei quali individuati tra quelli che avevano ritirato le ricette dal contenitore. Alla richiesta di informazioni del Garante, il medico si era giustificato affermando che la modalità di consegna delle ricette era stata attuata durante il periodo del Covid ed era stata poi mantenuta per alcuni mesi, con il consenso degli assistiti, allo scopo di agevolare il ritiro delle prescrizioni e limitare gli accessi dei pazienti allo studio medico.

Una spiegazione che però non è stata ritenuta utile a scagionarlo. Nel suo provvedimento di sanzione, l’autorità ha ribadito che il contenitore “era a libero accesso del pubblico in quanto, nel corso del servizio, sono state viste diverse persone che lo hanno aperto e prelevato dei foglietti di carta che erano al suo interno.

Lo stesso inoltre era collocato sulla pubblica piazza dove è presente un parcheggio pubblico; nello stesso stabile e sullo stesso livello dello studio medico, ma con accessi distinti, è attiva inoltre la sede dell’Avis e un centro prelievi dell’Asl”. Il Garante ha poi ricordato che “le informazioni relative alla salute possono essere sì comunicate a terzi, ma solo sulla base di un idoneo presupposto di legge o su delega scritta dell’interessato, e in ogni caso non possono mai essere diffuse”. Nel provvedimento viene inoltre sottolineato quanto già affermato in passati pronunciamenti, ovvero che “le ricette sanitarie possono essere lasciate in le farmacie e studi medici, purché messe in busta chiusa, ma che lasciarle incustodite alla portata di tutti viola la privacy dei pazienti perché permette la diffusione di dati idonei a rivelare il loro stato di salute”.

Nello stabilire l’importo della sanzione in 20.000 euro l'Autorità ha tenuto conto, tra l'altro, del gran numero dei pazienti coinvolti, della durata dalla violazione, accertata in circa due mesi, e del comportamento definito “poco collaborativo” del medico nel corso dell’istruttoria. Contatto telefonicamente, il dottor Bagnato ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Nel frattempo, si è rivolto all’avvocato della Fimmg, il sindacato di categoria.

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