Nel fine settimana la Selva del Lamone ospita le giornate del contemporaneo

Selva del Lamone (Farnese)
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 16:18

Lamone: è la selva selvaggia per antonomasia della Tuscia. Area naturale protetta situata nel comune Farnese, al confine con la Toscana; occupa una superficie di 2.002 ettari e l’ 8 e il 9 ottobre diventa luogo deputato per due mostre, curate da LLART (Lamone Land Art), pensate per celebrate la “Giornata del contemporaneo” e  ideate da Mara van Wees.   

Il programma. Sabato, alle ore 10, inaugurazione di “NEL MAGMA”, mostra a cura di Caterina Pisu. «I dipinti e piccole opere scultoree di Mauro Magni - annota la curatrice - raccontano il rapporto dell’Uomo con la Natura e in particolare con l’elemento fuoco, riportandoci alle caratteristiche della Selva del Lamone e alla natura vulcanica di questo luogo suggestivo che si presenta quindi come posto ideale per accogliere alcuni “Vulcani” di Magni, soggetti protagonisti di un ciclo pittorico – figlio dell’originaria ricerca sulla “Montagna” – unitamente a sculture ceramiche simbolo dell’unione dei quattro elementi naturali: un dialogo tra terra fuoco acqua e aria e creatività».

La mostra è allestita all’interno nel Museo Civico F. Rittatore Vonwiller. Alle ore 12, inaugurazione di “FRONTAC”, installazione dello stesso artista, opera permanente sulla colata lavica in connessione con la selva e gli etruschi.

Domenica. Dalle ore 16, nel casale rifugio Lamone, l’installazione sonora “I Suoni della Selva del Lamone” che fa parte dei 92 geoeventi che avranno luogo in Italia in occasione della Settimana del pianeta Terra. «Grazie alla EMusic (Musica Elettromagnetica) – affermano i ricercatori Antonio Menghini (geologo e geofisico) e da Stefano Pontani (musicista), autori del progetto - potremo inoltrarci in un affascinante ed originale viaggio sonoro nelle viscere della Selva del Lamone, a partire dalle ultime manifestazioni del vulcano di Latera, sino alle formazioni sedimentarie, deposte in mare aperto circa 100 milioni di anni fa. Potremo così ascoltare i suoni provenienti da strati posti sino a circa 200 m di profondità». Info:  3394853713 solo WhatsApp.

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