Montefiascone, alla Commenda confessioni e ceramica con un principe del foro

Montefiascone, alla Commenda confessioni e ceramica con un principe del foro
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Venerdì 31 Ottobre 2014, 08:30
Venerdì si chiude la serie di appuntamenti culturali-gastronomici all’antico borgo “ la Commenda” di Montefiascone, incontri durante i quali si sono avvicendati esperti relatori raccontando di personaggi e luoghi che hanno reso famoso il territorio delle Tuscia.



L’appuntamento previsto per oggi sarà particolare poiché, alla consueta relazione sul tema programmato, sarà associata la presentazione di un libro dal titolo particolare: “Le confessioni di un travestito brasiliano” della scrittrice Sandra Silva con prefazione dell’avvocato Nino Marazzita.



Sarà lo stesso Marazzita a illustrare i contenuti del libro e a narrare agli ospiti della Commenda il mondo segreto e drammatico di “Jorge”, un uomo nato nel corpo sbagliato.



La serata proseguirà con Mario Romagnoli, ceramologo e docente di storia e tecnica della ceramica all’Accademia Belle Arti, che racconterà l’evoluzione cronologica e artistica del boccale da vino nel territorio viterbese.



A Viterbo, la produzione della ceramica ha rappresentato, in passato, una delle arti maggiormente rilevanti per la qualità delle maioliche e la bravura degli artisti e sono state numerosi gli stili e le tecniche adottate nel corso degli anni.



Nel periodo che va dal XIII fino a gran parte del XV secolo il boccale, che deriva dalla oinokoe greca, assume, infatti, diverse forme come, ad esempio, quella a lungo collo svasato e bocca trilobata, quella con beccuccio a ‘mandorla’, quella con corpo appiattito nella parte centrale e quella con corpo ovoidale.



In ambito viterbese nel sec. XIII si riscontra, inoltre, la diffusione della cosiddetta ‘panata’, ossia una piccola brocca in cui si ammollava il pane secco, condito con erbe e spezie.



Anche le decorazioni subiscono un’evoluzione grazie all’introduzione di nuovi colori quali il blu cobalto e il giallo antimonio. Se nel Medioevo il repertorio raffigurativo si limita a disegni geometrici o floreali molto stilizzati, nel Rinascimento si arricchisce di nuove figure: soggetti legati al mondo animale e in particolare ispirati ai bestiari, stemmi araldici, che indicano le committenze delle famiglie aristocratiche locali ed anche i simboli della Passione di Cristo e l’Agnus Dei, in uso nei numerosi conventi e confraternite religiose.
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