Minacce, la sindaca indagata insieme al marito: «Ho la coscienza pulita e molto altro da dire»

Il legale di Bruzziches: «Se davvero si fosse scusata non avremmo querelato»

Minacce, la sindaca indagata insieme al marito: «Ho la coscienza pulita e molto altro da dire»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 17 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Cena dei veleni, indagata la sindaca Chiara Frontini e il marito Fabio Cavini. La querela del consigliere Marco Bruzziches registra un’evoluzione, con il passaggio dell’iscrizione nel registro dei reati da contro ignoti a persone con nome e cognome.

A scoprirlo è stato Stefano Falcioni, legale di Bruzziches, iscritto insieme alla moglie Anna Maria Formini come persone offese: «C’è un fascicolo contro noti. Il numero del procedimento è del 2024, la querela è 2023. Evidentemente la procura ha indagato e individuato i possibili autori dell’ipotesi di reato. Significa che qualcuno è indagato». Non ci sono per ora avvisi di garanzia, come conferma la sindaca. «So che c’è un’indagine in corso che ci riguarda - spiega - ma non abbiamo ricevuto nulla. Ovviamente ho molto altro da dire, ma ora si rispetta il lavoro della procura. Se viene fatta una denuncia di questo tipo, l’indagine è un atto dovuto e a quanto ne so non è conclusa. Io non sono stata sentita, né chiamata. Se qualcuno è sentito leso nei suoi diritti ha fatto bene a denunciare, ora però si lascino lavorare gli inquirenti senza pressioni». Stato d’animo? «La sto vivendo con assoluta serenità perché so chi sono e cosa rappresento: vado a letto con la coscienza pulita».

Per Cavini, l’avvocato Giovanni Labate si limita a dire che «confidiamo nel lavoro della magistratura». Il reato per cui si procede al momento è minacce, ma non è scontato che alla fine dell’istruttoria resti questo. Si tratta infatti di una fase iniziale, al termine della quale la procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.
Sull’altro fronte, Falcioni conferma che la registrazione esiste e «dura tre ore».

La cena in cui sono state pronunciate da Cavini le frasi incriminate («Se io voglio fare male, capisco chi del tuo stato di famiglia è più debole e poi vado a colpire quella persona») non è stata chiesta da Bruzziches. «Marco è stato chiamato ripetutamente dalla segretaria del sindaco, dicendo che Chiara aveva piacere di organizzarla nel suo posto del cuore, l’importante era che ci fosse anche la prof, cioè la moglie, che era stata insegnante di spagnolo sia del sindaco che della segretaria».

Perché anche lei? «Non lo so. È una persona molto sensibile, magari era importante che ci fosse perché Bruzziches ha un grosso senso della famiglia, forse pensavano che quanto dovevano dire sarebbe stato più impattante con lei presente. Ma è solo una mia impressione». Secondo l’assessore Aronne, Frontini avrebbe chiesto scusa e se Bruzziches si fosse sentito minacciato sarebbe dovuto andare subito in procura. «La colpa, tra virgolette, è mia: prima di ricorrere al giudice dico ai miei assistiti di pensarci non una, ma tre volte. Alla fine mi ha detto di non sentirsi libero senza rivelare questa cosa e denunciarla. Le scuse? Se ci fossero state Bruzziches me lo avrebbe detto - conclude Falcioni - e gli avrei consigliato di soprassedere».

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