Marconi (Snals Confsal): "Molti gli errori nelle assegnazioni delle cattedre, due casi già risolti"

Marconi (Snals Confsal): "Molti gli errori nelle assegnazioni delle cattedre, due casi già risolti"
di Federica Lupino
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Venerdì 25 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:12

Posto di ruolo sì, ma fuori provincia. E così molti precari del Viterbese stanno valutando di rinunciare alla tanto agognata stabilizzazione, preferendo accontentarsi di contratti a termine ma senza stravolgere le proprie vite. È solo uno dei nodi ancora da sciogliere in vista dell’apertura dell’anno scolastico 2023/2024: “Nonostante abbiamo lavorato tutta l’estate insieme agli uffici scolastici provinciale e regionale, ci sono grosse difficoltà: dal caos delle immissioni in ruolo, alle scuole in reggenza, passando all’elevata concentrazione di alunni con disabilità nelle classi a fronte di gravi mancanze nell’organico di sostegno”, è l’istantanea scattata da Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal.

Il problema più urgente riguarda però gli organici. “Le immissioni in ruolo tramite algoritmo – sostiene la sindacalista – stanno provocando situazioni veramente pesanti a danno di precari che da anni attendevano la cattedra”. In caso di rifiuto, infatti, non avranno una seconda chance: usciranno dalle graduatorie e dovranno ricominciare daccapo con i concorsi. Ma ci sono anche spiragli: “Siamo riusciti a sanare due errori. L’Usr ha riconosciuto la cattedra a Viterbo a una docente di musica prima mandata a Frosinone e una prof di tecnologia a cui il posto era stato tolto è stato assegnato, in un comune della provincia di Roma vicino alla Tuscia”.

Si tratta di insegnati che sono in lista dal 2018, 2020, 2021 e 2022 quando si sono classificati come idonei nelle diverse classi di concorso messe a bando in quegli anni.

La politica del ministero dell’Istruzione e del merito è quella di bandire un nuovo concorso, sfruttando i fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma prima vanno esaurite le graduatorie in essere.

La formula che vige dalla pandemia è quella di procedere a nomine su istanze da presentarsi online in cui ogni candidato esprime l’ordine di preferenza delle province (si parla infatti di concorsi su base regionale). Ma se in passato, con il rapporto ad personam tra docente e ufficio scolastico provinciale, si riusciva quasi sempre a trovare un equilibrio tra i punteggi e la provenienza dei docenti, ora con la gestione asettica dell’algoritmo contano solo i numeri. E capita pure che vengano commessi errori, come nel caso della docente viterbese a cui sarebbe spettata la cattedra nella Tuscia ed invece per un conteggio sbagliato è stata destinata alla provincia di Roma.

“Questi docenti – continua Marconi – vivono come se il loro futuro lavorativo e quindi anche familiare dipenda da un computer”. Con conseguenze sugli alunni che si trovano di fronte docenti che hanno dovuto lasciare gli affetti o costretti a fare i pendolari con orari proibitivi. “Lo scorso anno siamo riusciti a far riavvicinare alcuni prof spediti a Roma – prosegue – tramite assegnazioni provvisorie in caso fossero titolari di legge 104. Quest’anno però la situazione è peggiorata: i docenti allontanati sono molti di più. Stiamo facendo il possibile per loro”, conclude Marconi.

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