Troppo presto per parlare di emergenza aviaria ma i segnali preoccupano la comunità scientifica tanto che lo stato di allerta è alto. Del resto, una mortalità di massa anormale nei gabbiani è stata osservata in particolare in Francia, Belgio, Paesi Bassi e Italia. Il pericolo? Che l’infezione nel pollame aumenti nei prossimi mesi man mano che i gabbiani si diffondono nell'entroterra, sovrapponendosi alle aree di produzione del pollame. Ed è così che alla Asl di Viterbo non si vogliono far trovare impreparati: è nata l’unità di crisi locale contro le emergenze pandemiche. Appena costituitasi, servirà a monitorare lo stato di salute dei volatili e predisporre tempestive azioni di contenimento in caso di necessità. L’unità di crisi è guidata da Nicola Ferrarini, direttore della Unità operativa complessa “Servizio veterinario sanità animale e igiene degli allevamenti”. Con lui, altri 5 esperti del settore.
“Negli ultimi mesi si sono avuti casi di mortalità in gabbiani, alzavole, germani e altri esemplari di rapaci ed anatidi causati dal virus influenzale H5N1. Nella provincia di Viterbo – è la premessa che ha portato alla decisione della Asl - la presenza di specie avicole selvatiche è notevole per la esistenza di zone umide quali il lago di Bolsena, il lago di Vico, quelle in prossimità della costa tirrenica (comprensorio delle ex Saline di Tarquinia), e quelle vicine in territorio toscano come la laguna di Orbetello e il lago di Burano”.
Inoltre, ci sono numerose aziende nel settore della zootecnia. “L’alto numero di allevamenti avicoli, specie a carattere intensivo, nel territorio della provincia di Viterbo, oltre alla consistente presenza di altre specie animali domestiche allevate e di specie animali selvatiche, sono - continuano gli esperti dell’azienda sanitaria locale - tutte condizioni favorenti possibili salti di specie e mutazioni virali, tali da costituire un pericolo per la salute umana maggiore che in altre parti del territorio nazionale e anche per far fronte ad eventuali focolai di influenza aviaria negli animali domestici e di allevamento”.
Condizioni che hanno spinto a un intervento preventivo.