Stefano Bigiotti a Valentano, Federico Grattarola a Vignanello, Adelio Gregori a Vallerano. Insomma, ci si affida all’usato sicuro. Quasi sempre. I quatto comuni al voto nella Tuscia hanno puntato sulla continuità, con la conferma di tre sindaci uscenti. Solo in un caso, infatti, si registra la novità. E per certi versi è il caso più eclatante: Sutri, dove ha vinto Matteo Amori. Nell’ex regno di Vittorio Sgarbi però la partita si è giocata prima delle elezioni, ovvero durante la scelta del candidato a sindaco, che ha costretto il sottosegretario, critico d’arte e da oggi anche ex sindaco a ritirarsi dalla competizione elettorale.
Durante la composizione delle liste Sgarbi aveva detto di volersi ricandidare.
A Vignanello la lotta fratricida interna al Pd si è chiusa con la conferma di Grattarola, che ha ottenuto il 58,30%, 1.527 voti contro il 41,70 e 1.092 voti dell’avversaria. In Comune saranno 8 seggi a 4.
Stessa sorte per Gregori a Vallerano, che ha battuto per la seconda volta Jacopo Polidori come nel 2018: 78,6% e 1.181 voti a fronte del 21,94% e 332 voti dello sconfitto (seggi 7-3).
A Valentano Bigiotti correva da solo, ma ha ottenuto lo stesso la sua vittoria: l’affluenza è stata del 69,60%, molto superiore a quanto gli sarebbe servito. E più alta anche al 55,09% con cui nel 2018 aveva battuto Leonardo Ricci. In quell’occasione Bigiotti era diventato sindaco ottenendo 1.051 voti, ora ne ha avuti ben 15.564 (10 seggi).
L’unico dato negativo è stata l’affluenza: è andato alle urne il 69,58%, contro il 71,72 dell’ultima volta. Bene a Vallerano (dal 71,97 al 76,81) e Vignanello (dal 74,69 al 75,66), meno bene a Valentano (dal 70,10 al 69,60) e male a Sutri (dal 70,43 al 63,08).