Elezioni a Corchiano e matrimonio in pandemia, il prefetto Bruno indagato per abuso d'ufficio

Giovanni Bruno
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Sabato 23 Dicembre 2023, 04:50

«Lei deve fare quello che dico io». Ordinò, con fare perentorio, di ricontare le schede durante l’elezione del sindaco di Corchiano, nei guai il prefetto Giovanni Bruno. Il rappresentante del governo, in carica a Viterbo fino a maggio del 2022, è accusato di abuso d’ufficio e falso. Due le inchieste che lo riguardano e per le quali la Procura ha già chiesto il rinvio al giudizio. La prima è quella relativa alle elezioni del Comune di Corchiano del 2021, la seconda invece è per aver autorizzato un matrimonio in piena pandemia. Abusi di potere che i pm Michele Adragna e Massimiliano Siddi individuano precisamente nel modo di fare dell’ex prefetto di Viterbo. 

Elezioni a Corchiano
«In occasione delle elezioni per il rinnovo della carica di sindaco di Corchiano - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio - abusava del suo ufficio interferendo indebitamente nelle operazioni, mediante il condizionamento dei presidenti delle sezioni del seggio, alterandone il risultato e recando un danno ingiusto al candidato Pietro Piergentili». In particolare Bruno, che nel procedimento è assistito dall’avvocato Enrico Valentini - avrebbe telefonato al maresciallo dei carabinieri in servizio al seggio, facendosi passare il presidente della prima sezione. Nel corso della telefonata avrebbe ordinato perentoriamente al presidente della prima sezione di procedere a un nuovo scrutinio di tutte le schede asserendo che il vantaggio del candidato Piergentili fosse solo di due voti. «Tale condotta - abusiva - spiegano i magistrati - costringeva i presidente delle tre sezioni a interrompere l’adunanza, ad astenersi dalla proclamazione del candidato Piergentili legittimamente eletto, riaprire i plichi già sigillati, effettuare un nuovo scrutinio sulla base del quale veniva modificata la valutazione di una scheda, già attribuita nel corso del primo scrutinio al Piergentili come voto valido e non soggetta a procedura di contestazione, in favore dell’atro candidato». 

Matrimonio in pandemia. 
L’ex prefetto nonostante le stringenti normative anti Covid in vigore nel periodo pandemico avrebbe autorizzato un evento che poi si è trasformato in matrimonio. 
«Il prefetto - commenta l’avvocato Enrico Valentini - è sereno e consapevole di non aver infranto la legge o abusato del suo ufficio.

Durante l’udienza preliminare cercheremo di far emergere la realtà dei fatti. Per le elezioni di Corchiano va sottolineato che ha chiesto solo il riconteggio dei voti, non ha favorito nessuno. Non ci sono elementi per abuso di ufficio. Per il matrimonio in questione lui autorizzò uno shooting fotografico che rispettava le normative e il distanziamento, se poi è stato fatto altro non dipende da lui». La prima udienza preliminare è fissata per il 7 marzo.

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