Personaggio chiave nello sviluppo e nella crescita del calcio cittadino, Turchetti ha messo gli scarpini fino alla veneranda età di 43 anni, indossando le maglie di Viterbo, Pianoscarano, Tarquinia, Acquapendente e Caprarola. Subito dopo inizia la sua lunga carriera da allenatore, con la stella polare della promozione - dalla Terza categoria all'Eccellenza - del Villanova.
E proprio a Villanova si cimentà il rapporto con don Armando, parroco indimenticato nel quartiere viterbese. Il solido legame tra i due conterà molto nella nascita del nuovo campo sportivo di Villanova. Per Turchetti anche un'esperienza da allenatore alla guida della Castrense targata Piero Camilli: lì vinse il campionato di Seconda categoria. senza perdere nemmeno una gara.
Nel 2012 aveva ricevuto il Premio Etrusco alla carriera, consegnatogli da Gianni Rivera. "Piangiamo la morte improvvisa di un collega ma soprattutto di un amico; con lui abbiamo condiviso tante battaglie sportive", lo ha ricordato il presidente degli allenatori viterbesi Otello Settimi. Mentre il giornalista sportivo Massimiliano Mascolo lo ha ricordato così. "Alvaro era un difensore roccioso e da allenatore ha praricato un calcio pragmatico, senza tuttavia disdegnare il bel calcio quando ha avuto a disposizione i giocatori adatti per produrlo. E' stato soprattutto un buon padre dentro gli spogliatoi e per questo molti suoi ex lo ricorderanno con affetto".
Come fa Andrea Maio, storico capitano del Villanova allenato da Turchetti. "Orgoglioso di aver fatto parte di quella mitica squadra da lui allenata: sono molto triste". Turchetti, per il quale è stata disposta l'autopsia per capire le cause del decesso, lascia la moglie Maria e i figli Giancarlo - segretario generale della Uil Viterbo - Pamela e Dalila.
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