Molte le persone presenti nel Duomo, alla cerimonia funebre e che hanno portato una parola di conforto ai familiari: in prima fila c’erano i colleghi di lavoro e poi i sindacalisti, il sindaco Gianluca Angelelli, che ha atteso l’arrivo della bara sul sagrato della chiesa, i consiglieri comunali, tutti i rappresentanti dei partiti di sinistra, gli onorevoli del M5S Alessandro Di Battista e il collega Massimiliano Bernini, il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti, gli amici e anche una delegazione di disoccupati. Assenti la Provincia e la Regione Lazio.
Tra le corone anche quella della Galassia l’azienda dove lavorava De Luca. Toccante è stato il gesto di un disoccupato, poco prima dell’inizio della funzione religiosa; si è avvicinato alla bara e deposto sopra tre rose rosse con i gambi avvolti nella carta stagnola prima di allontanarsi con le lacrime agli occhi. La cerimonia è stata officiata dal parroco don Maurizio Medici e dal vescovo della diocesi di Civita Castellana Monsignor Romano Rossi.
«Questa città e questa gente stanno facendo molto e soffrendo - ha detto il vescovo nell’omelia, apprezzata e condivisa da tutti - ma non ci sono più spazi per andare avanti e per trovare alternative; ai livelli più alti il compito di intervenire e trovare nuovi percorsi, perché ancora ci sono».
Sia il sindaco Angelelli, che i due parlamentari hanno preferito il silenzio, rispettando il dramma in particolare di una famiglia e della città intera
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