L'ultimo saluto al cassintegrato suicida
Il vescovo: «Un'intera città sta soffrendo»

L'ultimo saluto al cassintegrato suicida Il vescovo: «Un'intera città sta soffrendo»
di Paolo Baldi
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Lunedì 20 Maggio 2013, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 23:16
CIVITA CASTELLANA - Lacrime, dolore e soprattutto il silenzio della gente, hanno accompagnato luned a Civita Castellana i funerali di Gennaro De Luca, l’operaio ceramista in cassa integrazione, che si suicidato sabato scorso gettandosi dal ponte Clementino in un momento di disperazione.

Molte le persone presenti nel Duomo, alla cerimonia funebre e che hanno portato una parola di conforto ai familiari: in prima fila c’erano i colleghi di lavoro e poi i sindacalisti, il sindaco Gianluca Angelelli, che ha atteso l’arrivo della bara sul sagrato della chiesa, i consiglieri comunali, tutti i rappresentanti dei partiti di sinistra, gli onorevoli del M5S Alessandro Di Battista e il collega Massimiliano Bernini, il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti, gli amici e anche una delegazione di disoccupati. Assenti la Provincia e la Regione Lazio.



Tra le corone anche quella della Galassia l’azienda dove lavorava De Luca. Toccante è stato il gesto di un disoccupato, poco prima dell’inizio della funzione religiosa; si è avvicinato alla bara e deposto sopra tre rose rosse con i gambi avvolti nella carta stagnola prima di allontanarsi con le lacrime agli occhi. La cerimonia è stata officiata dal parroco don Maurizio Medici e dal vescovo della diocesi di Civita Castellana Monsignor Romano Rossi.



«Questa città e questa gente stanno facendo molto e soffrendo - ha detto il vescovo nell’omelia, apprezzata e condivisa da tutti - ma non ci sono più spazi per andare avanti e per trovare alternative; ai livelli più alti il compito di intervenire e trovare nuovi percorsi, perché ancora ci sono».

Sia il sindaco Angelelli, che i due parlamentari hanno preferito il silenzio, rispettando il dramma in particolare di una famiglia e della città intera
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