Accoltellato in centro, aperto un fascicolo per omicidio volontario

Ruslan Donca
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:20

Accoltellato in centro, aperto un fascicolo per omicidio volontario. Martedì sera Ruslan Donca, muratore 44enne moldavo, è stato colpito con due coltellate ed è morto poche ore dopo all’ospedale Belcolle, dove era stato trasportato in condizioni disperate. Il decesso - i fatti sono avvenuti in via Bussi nel centro storico di Viterbo, su cui stanno ancora indagando gli agenti della Squadra Mobile di Viterbo, coordinati dal sostituto procuratore Davide Palmieri - ha fin da subito assunto i contorni del mistero.

Tutto è iniziato martedì sera poco prima dell’ora di cena. La vittima e il fratello erano a piazza Martiri D’Ungheria e avrebbero iniziato a discutere animatamente, tanto da richiamare l’attenzione di alcuni passanti che hanno chiamato il 112. Poco dopo gli agenti della Volante sono arrivati davanti ai due moldavi cercando di farli ragionare. E quando le acque sembravano ormai essersi calmate li hanno lasciati tornare verso la loro abitazione a due passi da Corso Italia. Ma ad entrare nell’appartamento, dove si è consumata la tragedia, sarebbe stato solo Ruslan. Nella casa, che condivideva con altri tre nazionali, il 44enne ha trovato la morte per accoltellamento. Qualcuno lo avrebbe colpito prima al collo e poi all’addome.

Uno dei coinquilini avrebbe chiamato la polizia, affermando che Ruslan si era ucciso. «Si è chiuso in bagno e si accoltellato», avrebbe detto uno degli indagati.

All’arrivo degli agenti il 44enne era riverso a terra, nel sangue. A spiegare la presunta dinamica sarebbero stati i tre coinquilini presenti in casa, che ieri, insieme al fratello della vittima, sono stati ascoltati per ore in Questura. La loro ricostruzione dei fatti è stata posta più volte al vaglio degli inquirenti per cercare eventuali discrepanze. E gli investigatori, che fin dal principio non hanno escluso nessuna pista, al termine della giornata hanno trovato discordanti le versioni.

L’abitazione in via Bussi, sotto sequestro, avrebbe rivelato altri dettagli importanti. Il pm, nella tarda serata di ieri, ha aperto un fascicolo e avrebbe iscritto i primi nomi sul registro degli indagati, dove non sarebbe presente quello del fratello, che al momento della tragedia non era in casa. I sospetti degli inquirenti ricadono, per ora, sui tre moldavi presenti in casa. A fornire indicazioni utili per sciogliere ogni ulteriore dubbio sulla dinamica sarà l’autopsia. Stamattina il medico legale, incaricato dalla Procura, effettuerà gli esami post mortem sulla salma del muratore.

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