Cani lupo sequestrati, «Impossibile stabilire con certezza se si tratti di lupo o di cane»

Canilupo
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Sabato 8 Luglio 2023, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 20:07

«Impossibile stabilire con certezza se si tratti di lupo o di cane». La genetista Lisa Fiore, consulente della difesa, spiega perché non è scientificamente possibile risalire al dna dei canilupo.

Arriva a una svolta il processo per scaturito dall’operazione “Cappuccetto rosso” che ha portato alla sbarra un allevatore 41enne di Valentano, difeso dagli avvocati Andrea Danti e Monica Fortuna, accusato di aver importato dall’Unione europea e detenuto nella propria abitazione 19 esemplari di cane lupo senza la prescritta documentazione, in quanto specie considerata pericolosa per la pubblica incolumità e per aver detenuto tali esemplari in condizioni incompatibili con la loro natura.

Il processo si svolge con rito abbreviato, che consente lo sconto di pena, condizionato all’ascolto della perizia genetica. «Il metodo Embac , il metodo Ispra e il metodo del profilo morfologico - ha detto la perita di parte in aula - non sono sufficienti per stabilire con certezza se si tratti di lupo.

Siamo nel campo della probabilità». Alla luce della perizia di parte la procura e l’Enpa, parte civile nel processo assistita dall’avvocato Anna Paradiso, hanno chiesto alla giudice Daniela Rispoli di ascoltare come testimoni anche il consulente del pm Alverto Santini e quello dell’Enea, Marco Galaverni che avrebbero un’idea del tutto diversa da quella presentata ieri mattina dalla genetista della difesa.

In aula ieri anche l’imputato che si è lasciato andare a un lungo sfogo. «Io amo i miei cani e me li hanno strappati via da dentro casa e solo su base visiva sera aver fatto nessuna analisi genetica. Oggi però è stata detta la verità». Si torna in aula il 29 settembre.

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