Bolsena, senza stranieri il turismo è in ginocchio. Equitani: «Perdite enormi, è l'anno zero»

Bolsena, senza stranieri il turismo è in ginocchio. Equitani: «Perdite enormi, è l'anno zero»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Giugno 2020, 11:47
«La stagione ormai è andata». La diplomazia e le belle parole Paolo Equitani, titolare del Lido Camping Village di Bolsena, le lascia in un cassetto. Non parla di dramma per non essere banale. Ma per lui il 2020 è l’anno della speranza: l’anno in cui bisogna incrociare le dita e augurarsi di farcela. A fare chiarezza sulla situazione (dei camping ma che riflette in via generale quello dell’intero comparto turistico) lascia siano i numeri.

Descrivono un cielo fitto di nuvole gravide di pioggia e all’orizzonte nulla di buono. «Un ventesimo delle presenze rispetto allo scorso anno. C’è parità tra numero di clienti e dipendenti, altro da aggiungere?».
Le prime famiglie che iniziano a arrivare, tra cui tre tedesche, solo un palliativo «che rischia di avere l’unico effetto di allungare l’agonia», spiega Equitani. «A luglio e agosto ci aspettiamo qualcosa di più ma non servirà a recuperare il lavoro perso da marzo finora. Anche un pareggio di spesa non è ipotizzabile». Come Equitani, tanti altri imprenditori del settore recettivo: dagli hotel, i più bersagliati, ai ristoranti non ancora tornati a pieno regime.

«Lo scenario che abbiamo davanti fa sudare freddo – spiega il sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli –. I dati parlano di una contrazione del turismo del 60%. Quello italiano si sta rafforzando, il lago, i sentieri naturalistici e enogastronomici hanno una capacità attrattiva molto alta. Ma l’assenza del turismo estero si fa sentire».
Senza, Bolsena, meta d’elezione di tedeschi e olandesi, è una locomotiva che singhiozza e fa cigolare le ruote lungo l’asse dei binari. «

Qualche accenno di ripresa c’è – continua Dottarelli – dal ponte del 2 giugno in poi i fine settimana si stanno movimentando. Prenotazioni da oltre confine stanno arrivando ma solo per il  prossimo mese: niente di paragonabile allo scorso anno». Che, per un paese che d’estate raddoppia e nel turismo ripone grane parte della sua ricchezza si traduce in un contraccolpo potenzialmente letale.

«Soldi che mancheranno e che si sommeranno agli ammanchi determinati dal rinvio delle imposte. Un caos in cui bisogna comunque far quadrare i conti per garantire i servizi», dice ancora Dottarelli che poi lancia una frecciata al governo: «Stanno parlando di tutto ma sui Comuni neppure un commento – conclude - Senza interventi di sostegno seri molti rischiano di saltare. Neppure le amministrazioni più virtuose sarebbero al sicuro dal diluvio».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA