Benzina venduta senza pagare le accise, sigilli a un distributore di Civita Castellana

Il distributore
di Maria Letizia Riganelli
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Sabato 28 Gennaio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 19:10

Benzina venduta senza pagare le accise, sigilli a un distributore di Civita Castellana. 
Le fiamme gialle del comando provinciale di Viterbo, nell’ambito di mirati controlli volti ad incrementare l’azione di vigilanza nei confronti del comparto accise sui carburanti e la trasparenza dei prezzi, hanno recentemente concluso un’operazione di polizia giudiziaria che ha portato al sequestro di un impianto di distribuzione stradale di prodotti petroliferi per autotrazione e hanno denunciato il gestore dell’impianto. I finanziari hanno accertato che tra il 2022 e 2023, il gestore dell’impianto avrebbe venduto un quantitativo di carburanti maggiore rispetto a quello acquistato e dichiarato. Un quantitativo pari a 9mila litri fra benzina e diesel. Il gestore, secondo l’indagine della finanza, avrebbe venduto il carburante “in nero” ovvero sottraendolo all’accertamento e, conseguentemente, al pagamento dell’accisa che costituisce una componente consistente del prezzo finale del prodotto.

L’ipotesi investigativa più accredita è che il gestore dell’impianto, che fa parte di un’azienda nazionale, abbia fatto arrivare a Civita Castellana una cisterna di carburante proveniente dall’est, e l’abbia venduto senza dichiararlo alla società e allo stato.

Un affare che il venditore avrebbe gestito in proprio ma che, a conti fatti, avrebbe fatto insospettire la società per cui lavora. Sarebbe infatti stata proprio l’azienda nazionale a segnalare l’anomalia: quel distributore vendeva troppo poco rispetto alla posizione e alla media di vendita annuale. 

Le fiamme gialle civitoniche hanno denunciato il gestore alla Procura per il reato, previsto dal testo unico accise, che prevede una pena sino a tre anni di reclusione oltre ad una multa che può arrivare a dieci volte il valore dell’imposta evasa. Per evitare la reiterazione del reato è stato anche posto sotto sequestro preventivo delel’impianto di distribuzione.

Al gestore è stata contestata anche l’omessa pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti commercializzati all’interno dell’impianto di distribuzione, obbligo che si prefigge lo scopo di migliorare l’informazione al consumatore, favorendo, attraverso un più agevole confronto fra i prezzi praticati in una data zona, il contenimento dei prezzi. «L’attività di servizio - spiega la Finanza - posta in essere testimonia il costante impegno del corpo nella repressione di comportamenti illeciti e speculativi, a tutela della concorrenza, degli operatori economici onesti e dei consumatori».

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