Sigarette, aumentano le accise sul tabacco: di quanto possono salire i prezzi a gennaio (e su quali tipologie)

Per finanziare le spese in Manovra il governo ha deciso di aumentare ancora le accise sui tabacchi: questo avrà un effetto sui pacchetti di sigarette, i cui costi possono salire già da gennaio

Un ragazzo fuma una sigaretta, il cui prezzo potrebbe aumentare ancora in tutta Italia nel 2024
di Giacomo Andreoli
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Martedì 17 Ottobre 2023, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Il prezzo delle sigarette sta per salire. Il governo, infatti, per reperire risorse utili a far quadrare i conti nella legge di Bilancio, ha deciso di aumentare ancora una volta le accise sul tabacco, come era già successo alla fine dello scorso anno. La misura è ancora in fase di elaborazione e servirà appunto a completare le coperture della manovra. A spiegarlo è una nota del ministero dell’Economia, dove viene detto che nella legge il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali Pa e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte anche con aumenti delle accise sui tabacchi. Da questi e dalla rivalutazione di terreni e partecipazioni si attende un miliardo di maggiori entrate (di cui almeno 120 milioni dai tabacchi).

Bisognerà capire su quali componenti inciderà l’aumento delle accise per valutare l’impatto sul prezzo delle sigarette. Ma fonti della maggioranza fanno sapere a Il Messaggero che l'aumento dei prezzi finali di vendita potrebbe essere maggiore a quello dello scorso anno, quindi più di 20 centesimi in media per le singarette e 40-50 centesimi, sempre in media, per il tabacco trinciato in bustina.

Dal 2025, poi, gli aumenti potrebbero essere addirittura superiori.

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Tabacco, aumentano le accise nel 2024

Per ora non c'è una cifra definita per l'aumento delle accise sul tabacco, ma la misura dovrebbe essere confermata come lo scorso anno. L'operazione del governo serve in primis ad impedire che arrivino meno risorse nelle casse dello Stato e possibilmente ad ottenerne di maggiori. Negli ultimi anni, infatti, sta calando progressivamente e in maniera continuativa il numero di fumatori in Italia, con il mercato delle sigarette tradizionali che sta diminuendo in volume e valore. Questo mentre aumenta l'utilizzo di sigarette elettroniche e tabacco lavorato, ma il fatturato delle aziende è comunque ridotto.

Di quanto può salire il costo delle sigarette

L'aumento delle accise non determina un corrispondente e automatico aumento dei prezzi finali di vendita, che vengono stabiliti dalle compagnie. In ogni caso con l'ultimo aumento di un anno fa i prezzi finali, come detto, sono aumentati in media di 20 centesimi per le sigarette e 40/50 centesimi per il tabacco trinciato in bustina. Una delle ipotesi per quest'anno è di portare la tassa sul tabacco al 49,9% e quella per il tranciato al 61% di quella del tabacco tradizionale. Anche il tabacco da riscaldare verrebbe ritoccato in tre anni: aliquota superiore al 38% il prossimo anno, fino a superare il 42% nel 2026.

Con il nuovo intervento, come di consueto, aumenterà anche l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione e sulle sigarette elettroniche usa e getta. Ma forse non di 2-3 centesimi come di consueto. Per recuperare soldi, infatti, questa volta lo sconto sull’imposta di consumo sulle sigarette elettroniche potrebbe essere ritoccato di alcuni punti percentuali. Potrebbero essere addirittura 3 punti. In questo casi, però, l'aumento sarebbe importante, si passerebbe infatti da 1 euro e 1,5 euro per i flaconi da 10 millilitri con e senza nicotina a 1,5 e 2 euro: un aumento netto tra il 35% e il 50%.

In ogni caso, come a gennaio di quest'anno, i prodotti "di punta" potrebbero mantenere il costo invariato. Le grandi aziende potrebbero infatti decidere di non aumentare i prezzi su alcune tipologie di sigarette e ripartire gli extra-costi su prodotti "minori". È il caso, ad esempio, delle Camel blu o delle Malboro Gold, che ancora una volta potrebbero mantenere il costo invariato.

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Prezzi sigarette, i possibili nuovi aumenti nel 2025

In ogni caso c'è da dire che questi aumenti delle accise erano già previsti dai governi precedenti per questo e i prossimi anni (con previsione triennale). Ora verrebbero potenziati nel 2024 e nel 2025 potrebbe scattare un ulteriore rialzo di 40 centesimi al kg delle accise sul tabacco, procurando un nuovo temibile aumento del costo delle sigarette nei tabaccai.

«Succedono i governi e vediamo sempre le stesse cose - dice a Il Messaggero Gianfranco Labib, presidente di Assotabaccai Confesercenti - le stesse modifiche annuali e mai una modifica strutturale. Auspichiamo che venga aperto subito un tavolo tecnico con il governo per riformare la legge che regola le tabaccherie, ferma al 1957».

«Se non lo si fa - avverte - le tabaccherie rischiano seriamente di sparire: i costi dei prodotti sono sempre più alti e la redditività sempre minore, con progressivamente meno fruitori del servizio e margini economici in diminuzione». Sicuramente meno sigarette significa più salute per i cittadini, ma non per le tabaccherie, i cui posti di lavoro per Assotabaccai sono sempre più in bilico.

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