Stabilimenti balneari da incubo: bagni sporchi, cibi scaduti, oli rancidi e insetti. Chiuse 20 strutture

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(LaPresse) Undici denunce e 20 provvedimenti di chiusura. È il bilancio di un'attività ispettiva sugli stabilimenti balneari condotta dai carabinieri dei Nas, che hanno in corso, d’intesa con il ministero della Salute, una campagna di controlli negli stabilimenti e villaggi turistici, al fine di verificare il rispetto dei livelli qualitativi e di sicurezza dei servizi offerti agli utenti nel periodo vacanziero. Le attività ispettive, condotte su tutto il territorio nazionale, hanno finora interessato 838 strutture e relative aree di preparazione e somministrazione degli alimenti, rilevandone 257 irregolari (pari al 31% degli obiettivi ispezionati), contestando 415 sanzioni penali ed amministrative per oltre 290 mila euro. Ad esito dei controlli, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria 11 titolari di attività e sono stati disposti 20 provvedimenti di chiusura nei confronti di aree ricettive e di preparazione dei pasti operanti all’interno dei plessi balneari a causa, viene segnalato, di gravi criticità strutturali ed igieniche, per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro. Tra queste, sono 8 le strutture risultate attivate e funzionanti sebbene in assenza di autorizzazione. In particolare, il Nas di Reggio Calabria ha accertato che uno stabilimento balneare era stato adibito abusivamente nelle ore serali a luogo di ritrovo ed intrattenimento, tipo 'discoteca all'aperto', riscontrando all'interno la presenza di circa 500 avventori, in assenza delle prescritte autorizzazioni di pubblica sicurezza. Tra le violazioni più diffuse, inoltre, sono state riscontrate carenze igieniche degli ambienti, come spogliatoi, servizi igienici e locali di preparazione dei pasti, spesso rimediati in spazi ristretti, privi dei minimi requisiti per garantire condizioni ottimali di funzionamento e di manutenzione. Ulteriori situazioni di inosservanza sono state rilevate sulla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti, inclusa la mancanza delle periodiche pulizie, sanificazioni e derattizzazioni. Nei punti ristoro interni alle strutture, sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di alimenti irregolari, destinati alla somministrazione alla clientela, risultati scaduti di validità, privi di tracciabilità e conservati in cattivo stato di conservazione.