Forse Tiktok tra tutti i social è l'esempio più evidente del tasso di negatività che ogni giorno viene diffusa dai ragazzi. Messaggi tesi ad evidenziare acidi sfottò, altri con sottofondi venati da bullismo, video condivisi che mettono alla berlina coetanei in un vortice capace di originare emozioni complesse, ostilità, esclusione. Senza contare che questa spirale tossica si conclude anche nel peggiore dei modi, fino ad istigare suicidi o a spingere verso sfide assurde, pericolose se non mortali. Papa Francesco in un messaggio rivolto alla Generazione Z che ha abbracciato a Lisbona, alla Gmg, ha esortato i giovani di tutto il mondo a diffondere sui social media «non solo cattive notizie» ma anche «notizie di speranza» in un momento in cui molti «sperimentano guerre, violenze, bullismo e altri tipi di difficoltà e sono afflitti da disperazione, paura e depressione». Insomma si tratterebbe di invertire la marcia perchè un mondo migliore inizia sempre dal basso, dai singoli e pure da un racconto diverso della realtà.
Nel suo messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, che la Chiesa celebra il 26 novembre, Francesco ricorda che «la gioventù è un tempo pieno di speranze e di sogni, alimentato dalle belle realtà che arricchiscono la nostra vita».
E «di fronte alle tragedie dell'umanità, soprattutto alla sofferenza degli innocenti», il Papa propone ai giovani di diffondere la speranza «grazie alle scelte quotidiane, molto concrete nella vita di tutti i giorni».