Il Papa va in tv: «Per ora mi sento bene Le dimissioni? Non nei miei pensieri»

"L'inferno lo immagino vuoto, spero sia una realtà"

Il Papa va in tv: «Per ora mi sento bene Le dimissioni? Non nei miei pensieri»
di Franca Giansoldati
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 08:21

IL CASO

ROMA «È una possibilità aperta a tutti i Papi. Per il momento le dimissioni non sono al centro dei miei pensieri». Sotto il grande quadro della Madonna che Scioglie i Nodi in una delle sale di Santa Marta Papa Francesco risponde a Fabio Fazio nella lunga intervista trasmessa sul Nove, il canale della Warner Bros, e rassicura subito che non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro, imitando il predecessore Ratzinger. Bergoglio usa tanto l'ironia, dice di essere ancora vivo e di andare avanti. Sta programmando viaggi in Polinesia per l'estate e in Argentina per l'autunno. «Se col tempo dovessi sentire che le capacità di servire mi vengono meno allora ci penserò, ma per ora si procede».

LA GUERRA

Parla di una raffica di argomenti che gli stanno a cuore, dai migranti trattati con crudeltà, alla paura di una escalation bellica e poi della pace, la sua grande spina nel fianco.

Soffre nel vedere ogni giorno morti a Gaza, Ucraina, Israele. «C'è una forza autodistruttiva che porta a combatterci, a fare le guerre. Sono stato tante volte nei cimiteri militari in questi anni. A Redipuglia ho pianto. Ad Anzio, invece, osservavo l'età dei caduti, tutti giovanissimi e immaginavo le loro mamme quando ricevevano la comunicazione. Signora suo figlio è caduto da eroe. Quella donna non avrebbe voluto un eroe ma ancora suo figlio vivo». La riflessione lo porta poi a denunciare l'industria bellica. «Le guerre tante volte si fanno per provare le armi nuove. E la gente muore perché qualcuno vuole testare nuovi strumenti di morte».

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LA RIFORMA

Per Francesco la riforma più urgente di tutte, non solo nella Chiesa ma nel mondo, «è quella dei cuori. Le strutture vanno aggiornate e si devono aggiornare ma il cuore va riformato tutti i giorni». Infine non è mancata la spiegazione sul significato del discusso documento sulla benedizione alle coppie gay. «Nelle decisioni da prendere c'è sempre un prezzo legato alla solitudine che bisogna pagare. A volte le decisioni non sono sempre accettate: la maggior parte capita perché non si conoscono nel merito». La Chiesa la vuole «aperta a tutti» senza distinzioni. Ripete che Dio perdona chiunque. «Io in 54 anni da prete solo una volta non ho perdonato, per ipocrisia. A me piace pensare all'inferno vuoto. Non è un dogma di fede. Spero che sia una realtà».
 

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