Papa Francesco conferisce il premio Paolo VI al Presidente Mattarella

Papa Francesco conferisce il premio Paolo VI al Presidente Mattarella
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 13:30

L’Istituto Paolo VI di Brescia ha deciso di conferire il Premio Internazionale Paolo VI al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la consegna sarà fatta da Papa Francesco il 29 maggio, giorno dedicato alla memoria liturgica di San Paolo VI. 

La motivazione del premio al Presidente Mattarella è per la sua azione politica e per il servizio al bene comune. Il professor Andrea Riccardi, membro del comitato scientifico dell'Istituto Paolo VI ha evidenziato, in una conferenza stampa, «una consonanza e una continuità tra queste due figure pure lontani nel tempo e con curve esistenziali diverse», Mattarella e Paolo VI. Montini «è stato sempre vicino ai politici cattolici e alla politica ispirata cattolicamente per quella idea profonda del governo come servizio alla comunità» e Mattarella «si inserisce, rappresentando un'altra generazione, in questa tradizione che è prima di tutto spirituale, di intendere la politica come servizio allo Stato e alla collettività». 

Riccardi ha anche ricordato i rapporti tra Giovanni Battista Montini e la famiglia Mattarella ma «non è questo il tratto più importante» a creare tra loro un legame quanto «una idea alta della politica». «Mattarella - ha concluso Riccardi - ha espresso, nei suoi due mandati, il senso del bene comune al di sopra di quello che è invece essere di parte o partigiani»

Tra i premiati delle passate edizioni: Hans Urs von Balthasar per gli studi teologici (1984), Olivier Messiaen per la musica (1988), Oscar Cullmann per l’ecumenismo (1993), Paul Ricoeur per la filosofia (2003) e la Collana “Sources Chrétiennes” per l’educazione.

Nel 1997 Giovanni Paolo conferì il premio a Jean Vanier, fondatore della comunità l'Arche, un organismo oggi messo sotto accusa dalla Conferenza dei religiosi e religiose di Francia (Corref) che ha chiesto alle autorità ecclesiastiche di assumersi la responsabilità di fronte alle orribili prove di abusi sessuali, spirituali e psicologici della comunità L'Arche, in passato una preminente associazione laica dedicata a persone disabili, fondata da Jean Vanier. 

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