Città del Vaticano - La missione impossibile del cardinale Matteo Zuppi per Mosca è in via di realizzazione: il Vaticano assicura che dovrebbe atterrare nella capitale russa stasera. «Scopo principale della iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace».
L'emissario papale prima dovrebbe incontrare il Patriarca Kirill, leader della chiesa ortodossa russa e grande sostenitore della "guerra santa" intrapresa da Putin contro l'Ucraina (e l'Occidente che considera ormai contaminato dal Male).
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La diplomazia vaticana farà (obtorto collo) da supporto tecnico a questo viaggio, esattamente come ha fatto anche con quello precedente, realizzato da Zuppi in Ucraina per ascoltare il piano di pace di Zelensky. Ancora una volta la rete diplomatica dei nunzi sembra sia stata preferita dal Papa a figure esterne come quella di Zuppi per portare avanti missioni umanitarie di massima delicatezza. Il cardinale, arcivescovo di Bologna e già popolarissimo prete di strada a Trastevere, è un uomo fortemente empatico e in grado di tessere relazioni umane vere, come del resto ha dimostrato in tanti anni di lavoro pastorale. Agli inizi degli anni Novanta ha preso parte assieme a Sant'Egidio alle delicate trattative che portarono alla pace in Mozambico. Una impresa non da poco. Da allora la comunità fondata da Andrea RIccardi è sempre stata chiamata la Piccola Onu di Trastevere, suscitando di tanto in tanto l'irritazione della seconda sezione della segreteria di Stato formata da nunzi e da personale di carriera diplomatica.
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La visita di Zuppi a Mosca arriva in un quadro internazionale piuttosto instabile. In questi giorni si è consumato un oscuro tentativo di colpo di Stato in Russia che, secondo le parole del presidente Putin, avrebbe portato ad una sanguinosa guerra civile.
Zuppi ha sempre ripetuto ai suoi interlocutori di portare avanti la missione papale - a Mosca e a Kiev - solo per ascoltare profondamente le ragioni delle parti, e al tempo stesso di cercare con i mezzi disponibili, di creare quel clima necessario ad abbassare il livello di sfiducia reciproca. Zelensky ha però tagliato corto anche di recente: «Noi non abbiamo bisogno di mediatori tra l'Ucraina e i nostri aggressori».
Il Sostituto alla segreteria di Stato, Edgar Pena Parra, in una intervista al periodo cattolico In Terris ha sottolineato che Zuppi è volato a Mosca per «seminare il seme del bene e della pace».