Germania, funerale nella cappella sotto al ghiacciaio sciolto: l'atto simbolico per l'emergenza climatica

Il rito sarà officiato da un prete cattolico e uno luterano per fare riflettere sulla gravità della situazione e sul bisogno di proteggere il creato

Germania, funerale nella cappella sotto al ghiacciaio sciolto: l'atto simbolico per l'emergenza climatica
di Franca Giansoldati
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Giovedì 20 Luglio 2023, 16:42

Il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus indica che a giugno la temperatura ha staccato di oltre 0,15 gradi il primato precedente. I dati scientifici non offrono scampo alle interpretazioni e i cambiamenti climatici sono sempre più evidenti soprattutto ad alta quota dove i ghiacciai europei rischiano di scomparire da qui ai prossimi 30 anni. Per esempio il ghiacciaio dello Zugspitze, la montagna più alta della Germania con i suoi 2962 metri è ormai definita morente.

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Per fare riflettere sul fenomeno del climate change la diocesi di Monaco assieme alla Chiesa luterana bavarese hanno deciso di fare il funerale al maestoso ghiacciaio, un vero e proprio requiem, che si farà nella cappella situata proprio sotto la veta, su un altopiano suggestivo dal quale era possibile un tempo osservare una immensa distesa di ghiaccio, ormai ridotta ad una superficie di qualche centinaio di metri quadrati.

Greenpeace tempo fa ha diffuso fotografie d'epoca affiancandole a immagini contemporanee, al posto della distesa bianca ci sono le rocce. 

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La messa di requiem per il ghiacciaio agonizzante si terrà martedì prossimo a mezzogiorno e la funzione sarà tenuta da un pastore della parrocchia protestante di Garmisch-Partenkirchen, ai piedi della montagna, e da un sacerdote cattolico bavarese nella cappella dedicata alla visitazione della Vergine Maria: fu consacrata l'11 ottobre 1981 in un tempestoso vento di neve dall'allora cardinale Joseph Ratzinger a un'altitudine di circa 2.700 metri, è il luogo di culto più alto della Germania.

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L'idea del funerale al ghiacciaio per fare riflettere sulle responsabilità che gravano sulla collettività e sul bisogno di invertire la rotta davanti alla casa che brucia non è nuova. Tre anni fa una cosa analoga fu fatta per la prima volta in Islanda, anche se la cerimonia fu di carattere laico e non religioso. IL riscaldamento globale aveva sciolto il cono del vulcano Okjokull e al termine della funzione era stata anche posta una targa commemorativa alla presenza di diverse autorità tra cui l'allora ministro dell'ambiente. 


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La placca reca una "Lettera al futuro", scritta dall'autore islandese Andri Snaer Magnason, in cui si ricorda che "Ok è il primo ghiacciaio a perdere il suo status di ghiacciaio. Nei prossimi 200 anni - i legge - è previsto che tutti i nostri principali ghiacciai faranno la stessa fine. Questo monumento testimonia che noi siamo coscienti di ciò che sta accadendo e di ciò che va fatto. Solo tu sai se lo abbiamo fatto". Il messaggio si chiude con una cifra: "415ppm CO2", cioè 415 parti per milione di anidride carbonica, la quantità critica presente nell'atmosfera terrestre che determina un innalzamento globale della temperatura. 

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Analoghe cerimonie sono state fatte anche in Svizzera e in Austria. Lo scioglimento dei ghiacciai è riscontrabile su tutto l'arco alpino. I ghiacciai delle Alpi hanno dimezzato la loro estensione negli ultimi 100 anni e se andrà avanti di questo passo nel 2050, rischiano di sparire tutti quelli sotto i 3.500 metri. Per capirci, le Dolomiti potrebbero restare senza ghiacciai visto che si stanno ritirando a una velocita' senza precedenti in migliaia di anni, afferma il Cnr - e nell'ultimo secolo, e' scomparso il 50% della copertura. Di questo 50%, il 70% e' sparito negli ultimi 30 anni. 
   

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