Papa Francesco vorrebbe riformare il Conclave e fare votare le donne, l'indiscrezione di una rivista crea scompiglio in Curia

il Vaticano in serata ha smentito sia allo studio un progetto simile

Papa Francesco vorrebbe riformare il Conclave e fare votare le donne, l'indiscrezione di una rivista crea scompiglio in Curia
di Franca Giansoldati
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Domenica 5 Novembre 2023, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 19:35

Tempo di manovre, riforme e tanti dubbi. La domanda che stamattina circola in curia, rimbalzata dagli Stati Uniti dove The Remnant, un accreditato quindicinale di orientamento cattolico tradizionalista, con buone fonti in Vaticano, ha pubblicato una autentica bomba: Papa Francesco avrebbe affidato al cardinale Gianfranco Ghirlanda, suo canonista di fiducia, l'incarico di rivedere radicalmente le attuali regole del conclave per l'elezione del prossimo Papa. 

In pratica, secondo le indiscrezioni filtrate ma non confermate ufficialmente, potrebbero entrare a far parte del corpo elettorale anche le donne. Verrebbero incluse in un 25 per cento dei votanti scelti da Bergoglio prima della Sede Vacante assieme a laici e di religiosi. Non solo. In questa ipotesi verrebbero esclusi cardinali con più di 80 anni dalle Congregazioni Generali, ossia le riunioni cardinalizie che precedono l'elezione vera e propria. A questo si aggiunge l'eliminazione delle sessioni plenarie (in cui tutti i cardinali, elettori e non elettori, si riuniscono come un corpo), istituendo invece dei piccoli gruppi di lavoro con un capo che guida le discussioni, in un modo molto simile all'assemblea sinodale che si è appena conclusa tra i vescovi in Vaticano.

Insomma, se così fosse, verrebbero mandate in soffitta tutte le regole secolari precedenti.

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La rivista tradizionalista americana precisa che le riunioni per il progetto di riforma della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis si sarebbero tenute a Santa Marta già alla fine della primavera, con scambi di valutazioni e idee. Il cardinale Ghirlanda, già rettore della Gregoriana, secondo l'indiscrezione, spingerebbe fortemente per questa novità che costituirebbe un atto davvero rivoluzionario utile a condurre alla Chiesa primitiva, con le dinamiche dei primi secoli, come ha sempre sognato Bergoglio. Il giudizio della rivista è assai negativo su questo passaggio: «Se venisse promulgato, il documento verrebbe ampiamente considerato come uno sconvolgimento ecclesiale e teologico delle elezioni papali. Mentre si dice che Papa Francesco sia intenzionato a riformare il conclave papale in uno stile più "sinodale", si dice che non abbia ancora dato un "sì" definitivo al documento, che se promulgato incontrerà sicuramente una notevole resistenza da parte dei membri del Sacro Collegio».

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L'ultimo ritocco alla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis è stata fatta da Papa Ratzinger. Con il Motu proprio Normas nonnullas, decise di conservare «l'indicazione di quindici giorni» dall'avvio della sede vacante prima di iniziare il Conclave, ma concedeva al Collegio dei cardinali «la facoltà di anticipare l'inizio del Conclave se vi era la presenza di tutti i cardinali elettori» a Roma, e ribadiva che l’attesa per gli assenti potesse essere protratta oltre un massimo di 20 giorni. 
Inoltre ribadiva che nessun cardinale poteva essere privato per alcun motivo “o pretesto” sia dell’elettorato attivo che passivo. Per quanto riguarda, invece, il delicato tema della segretezza dei lavori del Conclave si sottolineava che durante tutto il periodo del Conclave l'intero territorio della Città del Vaticano e anche l’attività ordinaria degli Uffici aventi sede entro il suo ambito dovessero essere regolati, in modo da assicurare la riservatezza e il libero svolgimento di tutte le operazioni connesse. 
 

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La procedura per l'elezione dei Papi non è stata stabilita nelle Sacre scritture: è stata la Chiesa stessa, nel corso dei secoli, a prevedere e a modificare le norme per l’elezione. Che oltre ad essere il capo della Chiesa cattolica è anche vescovo di Roma e un capo di Stato. L’ultima modifica alle regole che disciplinano un Conclave è stata introdotta da Benedetto XVI. Il suo predecessore, Giovanni Paolo II, promulgò il 22 febbraio 1996 la Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, la legge a cui si fa tuttora riferimento per l’elezione.

in serata il Vaticano, attraverso la Sala Stampa ha smentito che vi sia allo studio un progetto del genere così come ha fatto il cardinale Gianfranco Ghirlanda in una dichiarazione al sito conservatore The Pillar: si tratta di una assoluta falsità.

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