Vendita dell'Ast al Mise, l'ad Burelli
«Non ci sono trattative in corso»
Il ministro però vuole un incontro
con i vertici della ThyssenKrupp

Vendita dell'Ast al Mise, l'ad Burelli «Non ci sono trattative in corso» Il ministro però vuole un incontro con i vertici della ThyssenKrupp
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Giovedì 14 Dicembre 2017, 16:23
TERNI È stato un incontro considerato «interlocutorio» quello che si è tenuto al ministero dello
Sviluppo economico sulla questione dell'Ast di Terni dopo l'annuncio della vendita da parte di ThyssenKrupp. Il
viceministro Teresa Bellanova ha comunque riconfermato la strategicità della produzione di acciaio, annunciando che il Mise si è attivato perché a un nuovo vertice, entro gennaio, siano presenti anche i vertici della multinazionale tedesca. Alla riunione ha partecipato il vicepresidente della Regione Umbria Fabio Paparelli che ha ripercorso le vicende dello stabilimento di Terni. Ha poi ricordato l'ordine del giorno dell'Assemblea legislativa che chiedeva una convocazione dei vertici di TK sulla questione della vendita. L'ad di Ast e presidente di ThyssenKrupp Italia, Massimiliano Burelli, ha detto che non esistono al momento dossier aperti sulla vendita dell'azienda, in quanto non ci sono manifestazioni di interesse per l'acquisto. Ha comunque spiegato che se si apriranno delle trattative non potranno essere rese note fino alla loro conclusione, essendo il gruppo quotato in Borsa. L'incontro era stato chiesto da istituzioni locali e sindacati per avere chiarimenti sul futuro del sito. Vi hanno preso parte anche il dirigente del ministero Giampietro Castano, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e i rappresentanti nazionali e locali di Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Usb.
Nel corso dell'incontro Paparelli - riferisce la Regione - ha ripercorso l'intera vicenda di Ast,
con particolare riferimento a quanto accaduto negli ultimi mesi. Ha ricordato che già il 21 settembre, dopo l'annuncio della fusione fra ThyssenKrupp e Tata Steel, che lasciava fuori la fabbrica, le istituzioni, Regione Umbria e Comune di Terni, avevano sollecitato la convocazione di incontri urgenti al ministero affinché il Ceo tedesco facesse definitivamente chiarezza sugli obiettivi e sulle scelte strategiche della multinazionale anche in riferimento alla controllata italiana. «Una richiesta di chiarezza - ha spiegato l'assessore - ripetuta
il 23 novembre a seguito delle dichiarazioni del Ceo di Thyssen Krupp, Heinrich Hiesinger, riportate dall'agenzia di stampa Reuters, sulla volontà attuale di procedere alla vendita di Ast e rafforzate dall'ordine del giorno bipartisan approvato dall'Assemblea legislativa dell'Umbria per la salvaguardia e lo sviluppo dello stabilimento siderurgico dell'Acciai speciali Terni che impegnava la Giunta regionale a confermare la richiesta di incontro al Governo nazionale alla presenza dei vertici di Thyssen Krupp, così da verificare le prospettive del sito siderurgico di Terni della Acciai speciali Terni, alla luce degli intendimenti della multinazionale circa la cessione dello stesso e a richiedere alle autorità nazionali ogni utile iniziativa legata alla individuazione ed attuazione di politiche
industriali finalizzate al consolidamento ed allo sviluppo della siderurgia in Umbria ed in Italia. Ciò in considerazione della strategicità del sito umbro per lo sviluppo e la tenuta dell'industria e della manifattura nazionale e regionale».
Paparelli ha poi ringraziato il Governo per il mantenimento degli impegni con il finanziamento recente, in capo alla Regione Lazio, della Orte-Civitavecchia ed ha reso noto il completamento della Piastra logistica di Terni ed il suo collegamento con la bretella ferroviaria. L'assessore ha poi confermato gli impegni sulla bretella cittadina di San Carlo, la cui realizzazione è stata richiesta dal Comune di Terni. In questo quadro l'assessore ha sollecitato l'azienda sia sul versante degli impegni relativi alla tenuta occupazionale, anche a seguit alle procedure di licenziamento collettivo attivate nel mese di settembre, sia ad accelerare sugli investimenti di carattere ambientale, a partire dall'impianto per il recupero delle scorie che consentirebbe all'azienda - secondo Paparelli - di essere la prima acciaieria al mondo a chiudere il cerchio produttivo, con
un evidente aumento di competitività«.
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