«Sacramenti senza messa», a Spoleto fa discutere l'ok dei sacerdoti

«Sacramenti senza messa», a Spoleto fa discutere l'ok dei sacerdoti
di Ilaria Bosi
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Martedì 23 Novembre 2021, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 15:28

SPOLETO - Battesimi, matrimoni e funerali celebrati con il solo rito e al di fuori della messa, c’è l’ok dei parroci delle principali parrocchie cittadine all’indicazione contenuta nella lettera pastorale dell’arcivescovo Renato Boccardo. A partire dal 28 novembre, quindi, nelle parrocchie della Pievanie di Santa Maria e del Sacro Cuore, i riti dei tre sacramenti – come già avviene per le cresime nell'archidiocesi di Spoleto-Norcia  - verranno celebrati in modo essenziale, al di fuori della messa. La decisione, che nulla ha a che vedere con l’emergenza pandemica, sta facendo discutere, dopo che i parroci delle Pievanie di Santa Maria e del Sacro Cuore, hanno partecipato ai fedeli questa decisione, attraverso una lettera letta durante la messa domenicale. La celebrazione del solo rito, a dire il vero, è una scelta già in atto in altre diocesi italiane e da tempo viene attuata anche in alcune Pievanie della stessa Chiesa di Spoleto e Norcia. Ma la comunicazione di domenica scorsa ha scatenato reazioni contrastanti tra i fedeli delle numerose parrocchie coinvolte: della Pievania di Santa Maria fanno infatti parte quelle del Duomo, San Gregorio, San Pietro, Santa Rita, Montebibico, Strettura, Valle San Martino, Cecalocco (Tr) e Monteluco, mentre dell’altra le parrocchie del Sacro Cuore, San Sabino, San Nicolò, San Venanzo, Maiano e Morgnano. I parroci interessati hanno spiegato ai fedeli di aver recepito «l’interessante valutazione pastorale che da tempo ormai è riscontrata da molti, osservando le nostre assemblee liturgiche». In sostanza il presule aveva evidenziato già nei mesi scorsi, ribadendolo nella recente lettera pastorale di fine ottobre: «Accade sempre più spesso che i partecipanti alle liturgie del battesimo, del matrimonio e delle esequie non abbiano coscienza della sacralità del rito, non comprendano la celebrazione eucaristica e, ciò nonostante, vogliano ricevere la comunione sacramentale, mentre altri non si accostano per nulla. Chiedo ai sacerdoti e agli operatori pastorali di proporre, con convinzione e con la dovuta delicatezza, queste celebrazioni senza la Messa. I riti del battesimo, del matrimonio e delle esequie, d'altronde, contemplano in merito anche la possibilità di una Liturgia della Parola. Gli sposi novelli e i genitori siano invitati ad inserirsi nella comunità parrocchiale e a partecipare alla Messa festiva: potrebbe essere l'inizio di un cammino di riscoperta della fede cristiana. Circa i funerali: nella ricorrenza della settima o della trigesima si celebri la Messa di suffragio in parrocchia per quanti lo desiderano». Un’indicazione che i parroci delle due Pievanie, dirette da don Edoardo Rossi, hanno «accolto con convinzione e all’unanimità», come riferito ai fedeli domenica. Da qui la decisione: da domenica 28 novembre, quindi, battesimi, matrimoni e funerali saranno «celebrati, senza eccezioni, al di fuori della Messa». Un modo, secondo i parroci, per «valorizzare le diverse forme celebrative che nutrono la fede e la preghiera del popolo cristiano e di valorizzare la Messa domenicale come vero culmine e fonte della vita e della preghiera della Chiesa». I parroci, consapevoli che «ogni cambiamento crea perplessità e suscita critiche», hanno spiegato di non aver voluto «cedere al “si è sempre fatto così" che ci rinchiude in un immobilismo vuoto», sperando nella comprensione e nell’entusiasmo dei fedeli. 

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