Terni, vetri in frantumi alla chiesa di Sant'Alò: indagano i carabinieri

Sulle scale bottiglie rotte e bivacchi

Terni, vetri in frantumi alla chiesa di Sant'Alò: indagano i carabinieri
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 16:14

TERNI - Prima il rumore sordo di uno sparo, poi quello dei vetri della finestra della chiesa rotti in mille pezzi.

Sulle scalette della chiesa di Sant’Alò, uno dei gioielli del cuore del centro storico, ci sono i resti dei bivacchi serali e notturni. Tra le statue dei leoni qualcuno ha abbandonato diverse bottiglie di vino e birra rotte, con i pezzi di vetro lasciati in terra da chi non ha alcun rispetto della città.

Quello che è successo nel pomeriggio di sabato a Sant’Alò è al vaglio dei carabinieri di Terni.

Che ieri mattina sono giunti sul posto per un sopralluogo e che ora stanno dando la caccia a chi avrebbe sparato, pare  con una carabina ad aria compressa, contro i vetri della chiesa mandandoli in frantumi.

Si indaga senza sosta sull’attacco a uno degli edifici di culto più antichi e affascinanti della città, negli anni preso d’assalto più volte da ubriachi e balordi.

Anche questa volta, ad accorgersi dei vetri delle finestre andati in frantumi, sono stati alcuni residenti, che un istante prima hanno sentito uno sparo.

«Non sappiamo a cosa attribuire questo episodio - dice don Luca Andreani, direttore della Casa del clero, il centro pastorale Sant’Alò dove convergono la pastorale vocazionale e quella giovanile. Da parte nostra c’è la massima serenità anzi, abbiamo trovato un’ottima accoglienza da parte del vicinato. Se qualcuno avesse difficoltà lo invitiamo ad affrontarle serenamente e a condividerle con noi, che vogliamo solo rendere questo luogo accessibile a tutti».

In queste settimane don Luca era al lavoro per consentire la riapertura della chiesa, chiusa da anni.

E se il bivacco sulle scalette d’accesso non è purtroppo una novità lo sono quei vetri mandati in frantumi. Non si sa da chi e neppure per quale ragione. Don Luca, che pensa più ad una bravata, è convinto di non aver avuto alcun segnale di ostilità in questo periodo in cui si fa di tutto per restituire la chiesa di Sant’Alò alla città.

«Con l’arrivo dell’inverno e della pioggia le finestre rotte sono un problema - dice. La scorsa settimana avevamo riparato i danni alle finestre perché abbiamo intenzione di riaprire la chiesa ai turisti e ai fedeli in tempi brevi».

In questi giorni è in corso anche l’allestimento delle telecamere per sorvegliare la chiesa, che negli anni è stata presa di mira più volte tra lanci di bottiglie di birra e imbrattamenti.

Ogni volta all’allarme dei residenti è seguito l’arrivo delle forze dell’ordine. Con le indagini ostacolate anche dall’assenza di impianti di videosorveglianza, la cui presenza non sembra più rinviabile.

«Speriamo che cose del genere non si ripetano più - dice don Luca. Questa chiesa è un bene inestimabile per la città e faremo in modo che tutti possano visitarla. Se qualcuno ha motivazioni che lo spingono ad agire così lo invitiamo a venire a parlarne serenamente con noi, che siamo qui per il bene di tutti».

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