«Targhe alterne inutili, ci vuole un progetto globale»

«Targhe alterne inutili, ci vuole un progetto globale»
di Maurizio Santoloci
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Martedì 7 Gennaio 2014, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 13:19
TERNI - Terni, come molte altre citt italiane, tenta di risolvere il problema dell'inquinamento urbano attraverso l'attivazione delle giornate di targhe alterne. Sostanzialmente è come somministrare un' aspirina a un malato con febbre altissima, tamponando momentaneamente il problema ma senza approfondirne le cause per cercare – invece – la fonte del problema stesso e risolverlo alla radice.



Il grave stato di inquinamento della città di Terni,come in molte altre città, è dovuto a cause endogene e storiche sommate tra di loro, e negare (o sottovalutare) l'esistenza di tali fonti è soltanto un negazionismo di maniera che non ci porta da nessuna parte. Le emissioni diurne e notturne degli insediamenti industriali, piccoli e grandi, sono un dato oggettivo che non si può far finta di ignorare comese non esistessero. E – dunque - affrontare questo aspetto del problema, senza allarmismi ma anche senza tentativi di negazione radicale e narcotizzante del fenomeno, è certamente un contributo necessario ed irrinunciabile per affrontare seriamente il problema (e non soltanto a livello di immagine e di facciata). In questo contesto attivare nuove strategiemirate di controlli sistematici, seri e penetranti, è altrettanto utile e doveroso (anche durante gli orari notturni e nei periodi festivi e prefestivi,momenti nei quali notoriamente le emissioni di inquinamento sono - storicamente e classicamente - più a rischio di illegalità).



Dei passaggi di camion parliamo nel box a fianco. Ci sono poi, sempre ad esempio, i falò notturni che vengono attivati alla periferia della città da tempo ormai remoto, con le bruciature anche di sostanze residuali artigianali e industriali e plastiche. Un fenomeno noto e più volte denunciato, ma che sembra non riscuote da un particolare interesse preventivo e repressivo da parte degli organi di vigilanza (spesso nessuno si ritiene “competente” per questo che è un reato di competenza invece di tutti…).



Va ricordato a riguardo che recentemente con un decreto-legge è stato varato un nuovo reato/delitto che punisce con severe pene di reclusione chi brucia rifiuti con il fine di smaltirli e la pena è aggravata se si tratta di rifiuti pericolosi (come le sostanze plastiche). Questo nuovo reato è di competenza di tutti gli organi di polizia, nessuno escluso. Vogliamo provare a individuare, spegnere e denunciare qualcuno di questi falò (soprattutto notturni), sempre come ulteriore contributo utile per abbattere il fenomeno di inquinamento alle porte della città? Ci sono infine molti altri fenomeni che, in modo capillare sistematico, contribuiscono a riversare nell'aria che respiriamo sostanze inquinanti di ogni tipo. Tutti questi aspetti non possono essere ignorati o sottovalutati perché è la somma che fa il totale è dunque un'azione di prevenzione e repressione in tal senso appare estremamente utile.



Dunque, limitarsi a progettare targhe alterne senza affrontare collateralmente anche soprattutto questi altri aspetti del fenomeno, e pensare che Terni possa essere per beneficio celeste sempre e comunqueesente da diossine anche se bruciamo spesso plastiche e sostanze gommose, non credo che sia una formula che possa risolvere efficacemente, alla radice e sostanzialmente il problema del gravissimo stato di inquinamento a Terni che ormai è un fatto noto a tutti a livello pratico e di percezione comune. Anche olfattiva.
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